Una città sommersa ha attirato la curiosità di scienziati e geologi. Non si tratta di una Atlantide perduta ma di una bio-costruzione i cui architetti sono i batteri.
Esistono due tipi di città perdute: quelle costruite dall’uomo e quelle invece costruite da organismi marini. Come il caso della città perduta scoperta tra le acque di Zante in Grecia. Le immagini scattate da alcuni subacquei in un primo momento fecero proprio pensare ai resti di una civiltà sommersa. L’indagine subacquea della Soprintendenza del Mare ellenica non aveva però portato ad altre scoperte. Ne monete d’oro ne artefatti umani come ceramiche che potevano confermare la scoperta.
Le strutture invece che sembravano i resti di templi religiosi non sono altro che delle bio-costruzioni costruite da batteri che abitano i sedimenti e che sono stati in grado di alterare la chimica del suolo creando condizioni favorevoli per la costruzione di strutture chiamate dolomie (La dolomia è una roccia sedimentaria carbonatica costituita principalmente dal minerale dolomite, chimicamente un carbonato doppio di calcio e magnesio.) Sembra che il processo sia cominciato 3 milioni di anni fa e si sono poi scolpite nel tempo dando la forma di un artefatto umano.