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  • Ultima modifica dell'articolo:25 Gennaio 2022

Un calamaro gigante nuota dentro il porto dell’isola di Honshu in Giappone.

Le immagini sono rare, forse è addirittura la prima volta che un calamaro di tali dimensioni si spinge sino alla costa ancora in vita. Il calamaro della famiglia Architeuthidae delle dimensioni di circa 4 metri è stato visto nuotare dentro il porto dell’isola di Honshu. Solitamente le carcasse di questi animali si spiaggiano dopo la morte e quelle poche  ritrovate hanno permesso alla scienza di saperne di più su questa specie. Lo studio di questi animali aveva portato alla suddivisione in 8 specie che invece sembra appartengano tutti allo stesso genere. Da non fare confusione naturalmente con il calamaro di Hambolt che raggiunge dimensioni importanti anch’esso ma non è cosi raro da avvistare soprattutto in Giappone dove vive regolarmente. Inutile dire che le immagini hanno fatto già il giro del mondo.

Il calamaro gigante nella storia

I racconti di calamari giganti erano comuni tra i marinai fin dai tempi antichi e questi possono aver portato alla leggenda norvegese del kraken, un mostro marino tentacolato grande quanto un’isola capace di ingolfare ed affondare ogni nave. Japetus Steenstrup, il descrittore dell’Architeuthis, suggerì che un calamaro gigante fosse la specie descritta come monaco di mare dal re danese Cristiano III nel 1550 ca. Anche l’esistenza del Lusca dei Caraibi e della Scilla della mitologia greca può trarre origine dagli avvistamenti di calamari giganti. Si pensa che anche gli avvistamenti di altri mostri marini, come il serpente marino, possano essere stati interpretazioni erronee di incontri con calamari giganti. Negli anni ’50 del XIX secolo Steenstrup scrisse un gran numero di pagine sui calamari giganti. Utilizzò per primo il termine «Architeuthus» (questa è la grafia che utilizzò) in uno scritto del 1857. Un frammento di calamaro gigante venne raccolto dalla corvetta francese Alecton nel 1861, e, grazie a questo reperto, la comunità scientifica iniziò ad interessarsi a questo genere. Tra il 1870 ed il 1880 si arenarono molti calamari sulle coste di Terranova. Il 2 novembre 1878 a Thimble Tickle si spiaggiò un grosso esemplare ; si riportò che il mantello era lungo 6,1 metri, un tentacolo 10,7 e che questa creatura pesasse 2,2 tonnellate. Nel 1873, un calamaro attaccò un ministro ed un giovane ragazzo mentre erano in una barchetta nei pressi dell’isola di Bell, sempre a Terranova. Durante la fine del XIX secolo avvennero anche molti spiaggiamenti in Nuova Zelanda. Il calamaro gigante trovato sulle coste della baia di Logy, a Terranova, nella vasca da bagno del Reverendo Moses Harvey, novembre/dicembre 1873. Sebbene degli spiaggiamenti continuino ad avvenire sporadicamente in tutto il mondo, non sono mai più stati così frequenti quanto quelli che avvennero a Terranova ed in Nuova Zelanda nel XIX secolo. Non sappiamo il motivo per cui i calamari giganti cominciarono ad arenarsi sulle coste, ma forse la causa di tutto fu un’alterazione temporanea delle gelide acque profonde in cui vivono i calamari. Molti scienziati che hanno studiato questi spiaggiamenti di massa ritengono che siano ciclici e prevedibili. La durata del tempo tra essi non è nota, ma lo specialista di Architeuthis, Frederick Aldrich ha stimato che sia di 90 anni. Aldrich utilizzò questo valore per predire correttamente gli spiaggiamenti, poco numerosi, per la verità, che avvennero tra il 1964 ed il 1966.

Marcello Guadagnino

Web Editor : Marcello Guadagnino, biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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