Ucciso lo squalo che ha attaccato il surfista a Falcon Beach alcuni giorni fa.
Torniamo a parlare di squali e lo facciamo ancora con una notizia non bella. Per gli squali si intende. Due giorni fa avevamo pubblicato la notizia di un surfista attaccato da uno squalo che ancora in questo momento si trova ricoverato in ospedale per la perdita di un arto inferiore. Una tragedia certo per l’uomo che ha anche rischiato di morire, ma come si puo’ leggere nella notizia postata precedentemente l’uomo era al corrente che un grande squalo bianco era stato avvistato tra le acque di Falcon Beach il giorno prima e la mattina stessa. Ma l’uomo, Ben Gerring, non si e’ curato dell’allarme ed e’ entrato comunque in acqua sfidando la sorte. Una sorte che non e’ stata benevola con lui e che ha incontrato sotto la tavola da surf uno squalo bianco di 3/metri.
Lo squalo e’ stato ucciso, siamo a posto con la nostra coscienza.
Di oggi la notizia che uno squalo e’ stato catturato e ucciso proprio in quelle acque dopo che gli agenti del dipartimento avevano piazzato delle reti e dei palamiti lungo la costa per catturarlo. Adesso se lo squalo sia quello che realmente ha attaccato il surfista a noi non e’ dato sapere ma la verità e che il mare e’ il suo regno, il mare e’ il suo ambiente e siamo noi ad essere ospiti quando surfiamo, ci immergiamo o pratichiamo qualsiasi sport acquatico. L’incontro con uno squalo e’ cosa fortuita soprattutto sottocosta ma in Australia, si sa, questi attacchi possono capitare. Non si quando e dove, gli squali bianchi non sono stanziali e possono spaziare dalla costa al mare aperto. Ma lo squalo era stato avvistato. Era stata data l’allerta. Il surfista era cosciente ma non si e’ curato dell’allarme. Se non fosse entrato in acqua quel giorno si sarebbe evitato l’incidente e la morte di un animale che sta pian piano scomparendo dai nostri mari.