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Uccisi ogni anno 100 milioni di squali

La caccia agli squali rivela numeri spaventosi: ogni anno sarebbero circa 100 milioni gli squali uccisi per mano dell’uomo.

Un’università del Canada la Dalhousie University di Halifax ne diffonde i dati: Ogni anno circa il 7% di tutte le specie viene uccisa per il mercato alimentare, del benessere o soltanto per il commercio dei souvenir.

Una grande fetta d queste uccisioni deriva dalla barbara pratica del finning, una pratica che è aumentata vorticasamente negli ultimi anni dovuta dalla crescente domanda della zuppa di pinne di squalo cosiderata al pari del tartufo o del caviale.

Gli squali attivamente pescati nei mari della terra, rappresentano una specie fortemente in pericolo, ma ancora reperibile ed economicamente conveniente. Le carcasse servono per produrre farina di pesce utilizzata in acquacoltura per gli allevamenti; la carne di squalo compare spesso sui banchi del pesce come bistecca di mare, o manzo di mare, senza specificare che si tratta di carne di squalo, spacciata per bistecche di pesce spada o altro trancio di pesce con una chiara frode per noi consumatori.

 L’industria farmaceutica utilizza la cartilagine degli squali per fantomatiche pillole e il fegato per ricavare olio e squalene, l’industria calzaturiera utilizza la pelle per produrre scarpe, cinture e quella dell’editoria per copertine di libri pregiati.

 Un’altra attività che incide  in modo notevole nella caccia a specie particolari e a rischio d’estinzione, come lo squalo bianco, o altre ancora, è la pesca dello squalo a scopo sportivo e di trofeo per collezionare denti o mascelle, o parti di pelle.

Ecco dove sono pescati piu’ intensamente gli squali

Atlantico settentrionale

In questo mare è presente una certa area di pesca dello squalo, situate nelle acque che rientrano nella giurisdizione dell’ UE o di paesi terzi come Norvegia e Isole Færøer, e acque internazionali, regolamentate da organizzazioni regionali della pesca (ORGP).

I Pescherecci in questi mari (più il Mediterraneo) pescano circa 56.000 tonnellate di squali l’anno. Si tratta essenzialmente di razze (cugini degli squali, in quanto anch’essi cartilaginei) e piccoli squali demersali, pochi gli animali pelagici.

Atlantico centrale e meridionale

In questi mari lo squalo viene per lo più pescato accidentalmente come preda “accessoria” alla pesca del tonno. Si tratta principalmente di Verdesca, e di Mako, per un quantitativo di circa 31.000 tonnellate l’anno, una cifra da non sottovalutare.

Oceano Indiano

In queste acque solitamente a fare le spese è lo squalo Mako e, in percentuale minore, la Verdesca, con circa 6100 tonnellate l’anno di pescato.

Oceano Pacifico

I pescherecci fra il 2001 e il 2005 hanno aumentato gli sbarchi di squali passando da 400 tonnellate a 6100, con una previsione in aumento per gli anni successivi. Anche in questi mari i più cacciati sono lo squalo Mako e la Verdesca; il metodo più diffuso di pesca è il palangaro di superficie.

Squali uccisi per le pinne

La pesca eccessiva degli squali rappresenta una minaccia significativa per la biodiversità marina e ha un impatto negativo sugli ecosistemi oceanici. Gli squali sono essenziali per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi marini, e il loro declino può avere conseguenze gravi per la catena alimentare oceanica.

Molti squali sono cacciati per le loro pinne, che sono utilizzate per preparare la zuppa di pinne di squalo, una prelibatezza in alcune culture, in particolare in alcune parti dell’Asia. Questa pratica, chiamata shark finning, è stata ampiamente criticata ed è stata oggetto di normative e restrizioni in molti paesi per cercare di limitarne l’entità.

Inoltre, la pesca accidentale degli squali in reti da posta e altre attrezzature da pesca rappresenta un altro problema serio per le popolazioni di squali. Per affrontare questo problema, è importante promuovere la pesca sostenibile e l’attuazione di leggi e regolamenti per la conservazione degli squali.

Molte organizzazioni e attivisti stanno lavorando per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la conservazione degli squali, compresi sforzi per vietare la vendita di pinne di squalo in diversi paesi. La conservazione degli squali è importante non solo per la loro sopravvivenza, ma anche per la salute degli oceani e dell’ambiente marino nel suo complesso.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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