Il progetto dell’austrliano Clive Palmer diventerà realtà con due anni di ritardo rispetto al previsto.

A prima vista sembra  la stessa lussuosa nave da crociera. Ma a guardarla un po’ più da vicino, le differenze sono notevoli. La scorsa settimana il miliardario Australiano  Clive Palmer  ha deciso di trasformare un sogno in realtà. Ha pensato di ricostruire il Titanic, la nave affondata nel inverno del 1912 nell’oceano atlantico a causa di un iceberg che ha squarciato la carena. Gli studi di progettazione sono stati assegnati alla società finlandese Deltamarin, un grosso studio di architettura.Titanic2-20130227145813720236-620x414

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Il progetto deve avere una sola missione: ridare al mondo il TITANIC migliorando il design dello scafo e rendendo la barca conforme alle normative vigenti in maniera  particolare per quanto riguarda la sicurezza. Mentre il partizionamento è ovviamente rielaborato, nel progetto è presente un nuovo ponte (tra i ponti C e D) per ospitare barche e sistemi di salvataggio moderni. Titanic II

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Le linee dello scafo sono ottimizzate per migliorare il deflusso dell’ acqua e quindi ridurre l’attrito con una riduzione del consumo di carburante. La forma della poppa è stata significativamente modificata, conservando il disegno originale fino alla linea di galleggiamento. I motori a gasolio sono sostituiti con più moderni motori elettrici

A prua, sono state aggiunte due eliche per le manovre in porto. La nave manterrà la stessa lunghezza, 269 metri, ma sarà più larga di circa 4, da 28,5 a 32,5 metri, per migliorarne la stabilità. Titanic II

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Saranno integrati nuovi spazi pubblici, tra cui un casinò e un teatro. Per il resto, Clive Palmer vuole riprodurre il più fedelmente possibile il primo Titanic, le sue cabine, le sue suite, i suoi ristoranti, i suoi saloni, e soprattutto la sua grande e celebre scalinata.
il primo viaggio inaugurale era previsto per il 2016. Con due anni di ritardo il TITANIC II navigherà non la stessa rotta del suo predecessore cioè da  Southampton in Inghilterra sino a New York ma bensi dalla Cina sino a Dubai. Una sfida tecnica e commerciale che in ogni caso solleva grande interesse.

Marcello Guadagnino

Web Editor : Marcello Guadagnino, biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

Questo articolo ha un commento

  1. Alberto Flisi

    Ok per la rotta dalla Cina a Dubai, pero’ mi sembrerebbe obbligatorio, senza bisogno di spiegarne il motivo, avere anche la rotta Southampton-New York………….vi pare?

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