La storia della navigazione e delle scoperte marittime è ricca di avventure, scoperte e conquiste. Questa epoca, che va dal XV al XVIII secolo, vide l’espansione dei regni europei verso l’America e l’Asia, e il consolidamento delle loro potenze marittime.
Le prime navigazioni oceaniche furono effettuate dai popoli del Mediterraneo, come i Fenici e i Greci, che esplorarono le coste dell’Africa e dell’Europa. Con l’invenzione della bussola nel XI secolo, le navi furono in grado di navigare più lontano, e le popolazioni arabe iniziarono a commerciare con l’India e la Cina.
Nel XV secolo, i Portoghesi furono i primi ad attraversare l’Oceano Atlantico, scoprendo le Azzorre e il Capo di Buona Speranza. Nel 1492, Cristoforo Colombo partì dalla Spagna per un viaggio verso le Indie, ma scoprì invece le Americhe, aprendo la strada alle future esplorazioni e colonizzazioni europee.

Nel XV e XVII secolo, i Paesi Bassi, l’Inghilterra e la Francia seguirono i Portoghesi, espandendo i loro imperi commerciali e navali in America, Africa e Asia. Queste potenze europee competevano per il controllo delle rotte commerciali e per l’accesso ai mercati e alle materie prime.
Nel XIX secolo, la rivoluzione industriale e il progresso tecnologico diedero nuovo slancio alle navigazioni oceaniche. Le navi a vapore e la telegrafia senza fili permisero una più efficiente comunicazione e coordinamento tra le navi e le basi navali.
In sintesi, le navigazioni oceaniche e le scoperte marittime hanno cambiato il mondo, facendo avanzare la tecnologia, l’economia e la cultura, e hanno aperto nuove frontiere per le future generazioni.