Soltanto dopo l’estinzione del Megalodonte (uno squalo gigante simile allo squalo bianco) le balene si sono potute sviluppare sino ad essere essere cio’ che sono adesso
Plos One ha pubblicato uno studio circa l’evoluzione delle balene sostenendo che lo sviluppo delle grandi dimensioni di questi cetacei sono avvenute soltanto dopo l’estinzione dello squalo gigante. Sembra che il megalodonte si sia estinto 2,6 milioni di anni fa, tra il Pliocene ed il Pleistocene. Dopo la scomparsa sulla terra dello squalo gigante, le balene hanno cominciato ad aquisire la morfologia odierna, diversamente dai parenti precedenti che erano molto più piccoli.
Dunque i due dati potrebbero essere correlati: i mammiferi erano una fonte di cibo per lo squalo gigante che arrivava a pesare fino a 50 tonnellate tanto da divenire “il terrore dei mari”.
Sono stati ritrovati resti fossili di Megalodonte in tutto il mondo, dall’Europa, all’Africa sino in America segno che anch’esso era un pesce cosmopolita. Lo studio portato avanti dal Florida Museum of Natural History di Gainesville continueranno la seconda parte della studio per cercare di capire se le prede più grandi era cacciate di più dal gigantesco squalo primitivo”.
Fonte *ansa