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Squali: soltanto 3 attacchi mortali nel 2014

Nel 2014 gli attacchi mortali sono diminuiti, soltanto 3 su  72 attacchi totali (non provocati dall’uomo)

Dopo la notizia del surfista morto ieri in Australia è bene chiarire come l’incontro con questi animali non è sempre pericoloso.
In tutto il 2014 sono stati 3 gli attacchi di squali mortali non provocati dall’uomo verificatisi nel Nuovo Galles del Sud (2) e in Sud Africa (1) a fronte dei 72 totali. La metà di questi attacchi è avvenuta in Florida non provocando nessun decesso, anzi si trattava di squali di piccole dimensioni praticamente innocui. Il numero di attacchi totali rimane stabile rispetto anche all’anno precedente (2013) ma ciò che conforta è vedere un drastico calo negli attacchi mortali passati da 10 a 3 nel 2014.attacchi mortali
Esiste anche un database che raccoglie i dati di tutti gli attacchi nel globo, è l’International Shark Attack File che ha sede presso l’Università della Florida.

Sempre più persone riempiono le spiagge per divertirsi, e trascorrere più tempo surfando. In questa maniera si creano maggiori opportunità per incontrare squali.

Nel complesso, i tassi di mortalità più bassi riflettono un migliore accesso alle cure mediche per le lesioni traumaticheun maggior numero di bagnini sulle spiagge e bagnanti consapevoli grazie alle campagne di divulgazione promosse in tutto il mondo.

*E’ bene precisare che gli attacchi mortali sono stati 6 in tutto il 2014, ma International Shark Attack File indica soltanto gli attacchi non provocati dall’uomo. Per “non provocati” si intende l’assoluta mancanza di interazione uomo-squalo. Ringraziamo Antonio Nonnis per aver fatto presente l’errore che porta indiscutibilmente a confusione.

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