
Il pesce monacanto reticolato – Stephanolepis diaspros
Appartenente alla famiglia dei manacantidi, il pesce monacanto reticolato conosciuto anche con il nome di pesce unicorno è un pesce endemico dell’Oceano Indiano. Il monacanto
In mare la lotta contro le specie aliene, dette anche specie alloctone, è molto complessa. Tuttavia, il numero di specie aliene aumenta e con esso il rischio che un giorno diventino specie aliene invasive (SAI), come la caulerpa (o “alga killer”) o il granchio blu.
Specie aliene in Mesiterraneo
Una specie si dice aliena o non autoctona quando è dimostrata la sua presenza al di fuori della sua area di distribuzione naturale, indipendentemente dal fatto che la natura del vettore di introduzione sia nota o meno. Esistono diversi vettori di introduzione, principalmente di origine antropica : organismi importati/esportati, biofouling dagli scafi delle navi e acqua di zavorra dalle navi in particolare.
Molti sono micro organismi che vivono per esempio nelle conchiglie di molluschi, parliamo ad esempio di alghe incrostanti ma anche piccoli crostacei e ascidie, possono anche essere organismi provenienti da acquacultura. Altri invece possono arrivare trasportati dalle acque di zavorra delle navi o addirittura attaccati alle chiglie di imbarcazioni o di navi che fanno la spola dal vecchio al nuovo continente.
Un’altra considerazione da fare è sicuramente l’innalzamento della temperatura media delle acque. Specie come il pesce coniglio, il pesce foglia o ancora il pesce palla stanno oramai colonizzando il Mediterraneo perché hanno trovato un clima un ecosistema favorevole per vivere e riprodursi.
La caravella portoghese non è una medusa ma è un sifonoforo* (colonia di zoidi altamente specializzati) formato da diverse colonie cellulari, organizzate per garantire le diverse funzioni (digestione, galleggiamento, difesa) che coesistono insieme nel “super-organismo”.
Specie aliena segnalata in Mediterraneo per la prima volta nel 2000 sulle coste di Israele, il pesce flauto o fistularia è una specie che ha subito una migrazione lessepsiana,
Tra le specie che entrano nel Mediterraneo, alcune ne sono state viste solo una o due volte: è il caso dell’aragosta Panulirus ornatus, osservata una sola volta nel 1989 . Altri, invece, si sono rapidamente moltiplicati e ora lo sono
ben radicati nel nostro mare, si riproducono e il loro areale nel Mediterraneo aumenta costantemente.
È il caso delle due specie di coniglio presenti nel Mediterraneo: Siganus luridus e Siganus rivulatus. Originari del Mar Rosso, ora possono formare banchi composti da un numero molto elevato di individui. Anche il granchio blu (Callinectes sapidus e Portunus pelagicus) si sono adattati a vivere negli estuari dei fiumi di tutta Italia. Oggi questo granchio viene regolarmente pescato e venduto.
Il pesce coniglio è ad oggi presente nelle acque dell’isola di Lampedusa, ma è stato segnalato più volte in Sicilia orientale sino alle coste della Puglia. Due esemplari sono anche stati catturati in alto Tirreno tra le acque di Marsiglia dove un esemplare visse quasi un anno nell’acquario dei locali del Parco Marino della Costa Azzurra.
La grande medusa del Mar Rosso (Rhopilema nomadica) è arrivata nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Ogni estate, enormi ammassi compaiono lungo le coste orientali Mediterraneo. A volte ci sono fino a 25 meduse per metro quadrato che formano una “cintura di meduse” a chilometro dalla costa. Questo ha un grande impatto sulla pesca e sulle infrastrutture costiere. La pesca è interrotta per tutta la durata di questo fenomeno perché il le reti sono piene di meduse e il pescato non può essere smistato. In Israele devono essere rimosse tonnellate di meduse dai tubi che prendono l’acqua di mare per le due più grandi centrali elettriche e si stima che costi 50.000 dollari all’anno.
La cozza zebra (Dreissena polymorpha), originaria dell’Europa, è una specie d’acqua dolce che è diventata un invasore prolifico all’estero. Si è diffuso rapidamente attraverso in Atlantico dopo aver “viaggiato” sino in America nelle acqua di zavorra delle navi. Le cozze zebra si incrostano su qualsiasi struttura solida nell’acqua e bloccano i flussi d’acqua. Stime del costo del controllo di questa specie in Nord America sono quasi un miliardo su 10 anni. Questa cozza colpisce gli ecosistemi a scapito delle cozze autoctone le cui popolazioni possono crollare drammaticamente in pochi anni dall’arrivo dell’ invasore.
Impatti ambientali | Impatti economici |
---|---|
Predazione sulle specie endemiche | Interferenze con le risorse biologiche che sono alla base della pesca |
Diminuizione della disponibilità degli habitat delle specie native | Interferenze con le attività di pesca |
Competizione | Danni economici legati al turismo |
Parassiti e malattie | Danni alle infrastrutture |
Ibridazione | Degradazione degli habitat |
Cambiamento del funzionamento dell’ecosistema | Competizione con specie endemiche di interesse commerciale |
Alterazione dei cicli alimentari | Costi alterati dei trattamenti e delle manutenzioni |
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