C’e’ una correlazione interessante tra la pesca e l’assunzione del pescato. Entrambe favorirebbero un miglioramento dell’umore
I cambi di stagione si sa, spesso possono portare a periodi poco felici se non addirittura tristi. In particolare gli sbalzi d’umore si manifestano proprio a cavallo tra la fine dell’inverno e gli inizi della primavera. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Amsterdam le due attività contribuiscono a ridurre i sintomi del disturbo depressivo maggiore (MDD) conosciuto anche come disturbo dell’umore. A tenere lontana la depressione sono gli acidi grassi essenziali omega-3, EPA e DHA. Ma anche la stessa attività della pesca favorirebbe uno stato di quiete interiore. Sembra che il mix di pesca e assunzione di acidi grassi possa essere paragonato all’effetto di farmaci depressivi. I pesci da preferire? Salmone, trota, tonno, pesce spada, sgombro ed aringhe.