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Sealogy : Acquisti consapevoli e consumi responsabili

Alessio Zambetti e Nello Paolo Pignalosa di OCEANIS sono stati a Sealogy, il salone fieristico della Blue economy svoltosi a Ferrara dal 18 al 20 novembre 2021. Tra i principali protagonisti a SEALOGY, l’intera filiera ittica e le sue eccellenze, rappresentate in particolare dalle produzioni provenienti dal Medio e Alto Adriatico.

Dalla parte del consumatore

L’equilibrio tra l’approvvigionamento ittico nazionale e la salvaguardia delle risorse marine è un punto cruciale per la sostenibilità della filiera ittica italiana, che persegue gli obiettivi della politica strutturale comunitaria relativa alla pesca (PCP).  In maniera diretta, la pressione che esercita la scelta del consumatore è fondamentale per la sostenibilità ambientale e sociale.

L’Italia, stando alle diverse indagini statistiche,  è arrivata con ritardo all’obiettivo numero 12 dei Sustainable Development Goals (SDG), ma ora il consumo responsabile è diventato un obiettivo sempre più centrale. La scelta del consumatore è solo la punta dell’iceberg di una filiera che sta puntando attraverso best-practises, progetti innovativi e controllo dell’attività la direzione giusta verso una economia blu. Il ritardo all’obiettivo 12 SDG riflette anche il comparto aziendale italiano che opera nella filiera della pesca e acquacoltura che ha intrapreso solo recentemente l’obiettivo di adeguare il processo produttivo al modello della transizione ecologica. Sealogy, fiera della blue economy, è riuscita a convergere i diversi protagonisti del settore nazionale tra cui: istituti di ricerca, azienda di produzione, confo-cooperative, associazioni di categoria. Nella tematica della resilienza e sostenibilità dell’acquacoltura, il convegno patrocinato dalla Regione Campania in collaborazione con il MIPAAF, ha evidenziato la necessità di geolocalizzare le AZA, l’introduzione della motorizzazione nautica ibrida, la riduzione dell’impatto ecologico e l’adozione di una economia circolare. Al fine di perseguire gli obiettivi di resilienza, si è identificato il metodo aperto di coordinamento (OMC), con l’organizzazione di riunioni seminari, diversificazione del prodotto e data monitoring, il percorso principale verso una economia blu. Inoltre sono stati presentati progetti innovativi che nascono dalla sinergia tra le aziende del settore e gli istituti tecnico-scientifici, sottolineando quanto sia importante creare un ponte tra la ricerca universitaria e le imprese. Durante il convegno, la piscicoltura e la molluschicoltura è stata trattata in maniera divergente, interessante è stato un intervento che sottolineasse la disparità tra i temi trattati, evidenziando l’assenza di progetti in corso per impianti di acquacoltura integrata multi-trofica, al fine di ridurre l’impatto ecologico ed aumentare le produzioni alimentari, che l’Italia, grazie alla sua geomorfologia costiera e caratteristica oceanografica avrebbe tutti i requisiti per iniziare progetti di acquacoltura multi-trofica, cominciando a promuovere una coesione interaziendale in modo da far crescere sia le imprese che il territorio, sotto un’ottica di sviluppo sostenibile, come richiesto dal FEAMP 2014-2020 Misura 4.63.2.4 categoria: pesca, sostenere la ricerca per la possibilità di allevare nuove specie e la valorizzazione di specie esistenti.

Consumare responsabilmente

Sealogy ha presentato molti stands, protagonisti del consumo ittico responsabile, start-up innovative quali il consumo di specie aliene in modo di aumentarne il prelievo per ridurre l’impatto ecologico e proteggere la biodiversità nel Mediterraneo, od anche le nuove preparazioni culinarie in termini di conserve alimentari o le preparazioni composte da specie di scarso valore economico che hanno un ridotto prezzo sul mercato, valorizzando sia le specie ittiche che il pescato locale. Il senso di consumare solo pesce pescato nel rispetto dei cicli riproduttivi e taglie minime o da allevamenti che garantiscono la sostenibilità ambientale, ha un valore primario nello sviluppo nazionale. Il consumatore che acquista nelle GDO è chiamato a seguire prodotti ittici con il marchio blu MSC, ASC, Friend of The Sea, per essere consapevole che il prodotto proviene da una pesca sostenibile che ha soddisfattole linee guida internazionali sulle migliori pratiche per la certificazione e l’ecolabelling, ma anche certificazioni DOP, IGP che solo ora stanno presenziando nei prodotti ittici, risulta quindi in corso una presa di coscienza per un comparto che è ricco di cultura alieutica.

Pertanto ancora grandi passi devono essere compiuti su scala nazionale per proteggere gli stock selvatici, l’adozione di un sistema di quote pesca, periodo di prelievo, taglia minima di cattura e monitoraggio delle specie, ha fatto notare come gli stock potrebbero essere gestiti per arrivare al massimo rendimento sostenibile.

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Una risposta a “Sealogy : Acquisti consapevoli e consumi responsabili”

  1. Mi preme precisare che la visita al percorso di Sealogy è stato svolto con il Dott. Zambetti Alessio e la dott. Canelli Cristina, che hanno posto un occhio attento il coordinamento sul convegno e consegnato il lavoro relazionale alla supervisione del redattore dell’ufficio stampa Pignalosa Nellopaolo, gruppo di lavoro della Oceanis srl a supporto della testata giornalistica del giornale dei marinai.

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