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Ridurre le catture accidentali di squali è possibile con lo SharkGuard

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I test sullo sharkguard hanno dato risultati sorprendenti. Il piccolo dispositivo sovrastimola  temporaneamente le ampolle del Lorenzini facendo allontanare gli squali dall’esca,

FishTek ha progettato una tecnologia che potrebbe ridurre drasticamente le catture accidentali di squali emettendo brevi impulsi elettrici come deterrente.

Il piccolo dispositivo alimentato a batteria, ha ridotto del 91% il numero di verdesche et del 71% di razze catturate accidentalmente da attrezzi da pesca in una pesca sperimentale al tonno con palamiti in Mediterraneo tra luglio ed agosto 2022. I risultati sono stati pubblicati in un articolo su Current Biology .

Il congegno, legato a pochi cm dall’amo innescato, emette un breve impulso per pochi secondi. Quando quell’impulso sovrastimola temporaneamente i sensori elettrici  lo squalo scappa via.

Il dottor Phil Doherty, docente di oceanografia presso l’Università di Exeter e autore principale dello studio, ha affermato che sebbene SharkGuard stia facendo ciò per cui è stato progettato, sono necessarie ulteriori prove in mare per valutarne l’efficacia in altre attività di pesca.

“Sharkguard sta riducendo le catture di verdesche e di pastinache quindi possiamo essere abbastanza fiduciosi. “Ma SharkGuard deve essere progettato caso per caso per garantire che sia adatto allo scopo.”

Ogni anno circa 100 milioni di squali, razze e razze vengono uccisi dalla pesca . Dal 1970, lo stock globale di squali e razze oceaniche è diminuito del 71% a causa della pesca.

Pete Kibel, co-fondatore e direttore di FishTek, la società di ingegneria che ha progettato SharkGuard, spera che il dispositivo sarà disponibile in commercio entro il 2024.  “Sono fiducioso che otterremo tra il 70% e il 95% di riduzione delle catture delle specie di squali pelagici in pericolo di estinzione che stiamo cercando di proteggere”.

Kibel ha affermato che l’ultimo studio ha mostrato però una riduzione delle catture di tonno, la specie bersaglio. “Riteniamo che ciò sia probabilmente dovuto al peso del dispositivo che alterano la profondità di pesca degli ami innescati, piuttosto che all’impulso elettrico emesso”. La società conferma di stare lavorando ad una versione più leggera, caricata a induzione senza batterie.

Sebbene sono tante le soluzioni per proteggere questi animali, la migliore è senza dubbio quella di vietarne la pesca per poter vedere rifiorire le popolazioni.

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