Negli oceani pesci presenti ma nascosti.
Forse è la notizia che sconvolge tutti i ricercatori che sino ad oggi si sono occupati di sapere quanto pesce rimane in mare.
Nature Communication propone uno studio realizzato da Xabier Irigoyen, ricercatore della Fondazione spagnola AZTI-Tecnalia e dell’Università dell’Arabia Saudita Kaust. Dati alla mano il mare non sarebbe in carenza di pesce, ma questo si sarebbe soltanto “spostato” andando a vivere in ambienti piu’ profondi,
Sarà il meccanismo per combattere il predatore piu’ pericoloso cioè l’uomo?
A quanto pare il mare e gli oceani abbondano ancora di pesci e altri esseri viventi, ma questi abitanti marini vivono tra i 200 ed i 100 metri di profondità.
Sono piu’ di quanti se ne possa immaginare, seppie, calamari, pesci spada e ricciole. Si riproducono in maniera continua e cosi facendo ripopolano il mare e mettono una pezza dove l’uomo esagera.
Retromarcia: Gli abissi abbonderebbero di pesce!
Nonostante le ultime stime davano il mare sovrasfruttato e in continua diminuzione questa notizia importante fa ben sperare per riavere i nostri oceani popolosi e rcchi di vita.
Lo studio ha monitorato la fascia mesopelagica, e i dati hanno rivelato valori superiori anche 10 volte maggiori dei pesci presenti in mare. Percorrendo 32 miglia nautiche e rilevando tramite rilievi acustici i fondali marini, Xabier Irigoyen ha potuto constatare, con sua enorme sorpresa, di come gli oceani siano ancora popolati anche se a batimetrie differenti.
Queste specie di pesci salgono nottetempo sugli strati superiori dell’Oceano per nutrirsi e vanno giù durante il giorno, per non essere viste dai predatori. Questo su e giù comporta un’accelerazione del trasporto di materia organica nell’oceano, che rimuove la CO2 dall’atmosfera, perché invece di affondare lentamente viene trasportata a 500 e 700 metri di profondità e rilasciata con le feci.