Eunice aphroditois, noti anche come vermi Bobbit si nascondono sotto la sabbia lasciando sporgere solamente le potenti mascelle che utilizzano per afferrare le ignare prede e trascinarle nella tana in una frazione di secondo.
Alcuni ricercatori dell’Università di Basilea, in Svizzera, hanno studiato il comportamento del predatore ma anche quello delle sue prede notando un modello comportamentale affascinante: le prede del verme bobbit attaccano per difendersi. E lo fanno con potenti getti d’acqua che costringono il predatore a ritirarsi. Lo studio e’ stato pubblicato sul sito dell’Università di Basilea.
Il verme marino Eunice aphroditois prepara delle vere e proprie imboscate alle sue prede basando la sua tattica sulla sua eccezionale capacità mimetica. L’anellide infatti riesce a seppellirsi completamente sotto la sabbia lasciando fuori la sua testa. Ogni pesce curioso che si avvicina troppo soccombe alla presa fulminea dei sui artigli venendo trascinato nella sua tana. Questi vermi, che vivono prevalentemente tra i fondali sabbiosi dell’oceano indo-pacifico possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza.
Pesci alla riscossa
I ricercatori del Dipartimento di Biomedicina di Basilea hanno osservato come Scolopsis affinis (un pesce che vive tra le acque dello Stretto di Lembeh) riesca a difendersi e a difendere i propri simili attaccando il verme marino. Un comportamento noto in biologia come mobbing. Infatti, se un membro del gruppo viene catturato, gli altri esemplari vanno all’attacco del predatore soffiando ingenti getti d’acqua sino a quando il predatore non lascia la preda.
Un pesce più intelligente di quanto si pensi
i ricercatori hanno notato come i pesci S. affinis riescano a memorizzare la posizione del verme insabbiato, permettendo loro di evitare in futuro di cadere vittime dell’anellide. In piu’, tali pesci segnalano anche ad altre specie, come ad esempio Scolopsis bilineatus, la presenza del verme in zona.
Fonti
Università di Basilea
Sciencedaily.com