Un bizzarro doppio senso, ma il pesce sega sembra proprio non aver bisogno del partner per riprodursi.
A causa della pesca intensiva, il pesce sega sarebbe sempre più in pericolo. Ma, a scanso di equivoci, il pesce fa fede al suo nome e si riproduce da solo per sopravvivere all’estinzione.Lo rivela uno studio portato avanti dalla Stony Brook University.
Andrew Fields, lo scienziato a capo del progetto, ha pubblicato con la sua equipe su Current Biology, l’articolo scientifico che conferma quanto detto. Il pesce sega può riprodursi anche per partenogenesi. In caso di assenza di esemplari maschili, vista la scarsa presenza di esemplari nelle acque della terra, le femmine possono procreare anche senza avere contatti con l’altro sesso. Non sarebbero gli unici animali a farlo sulla terra. Prima di loro serpenti, nematodi ed anche altri squali utilizirebbero questa strategia per riprodursi.

“Se non si trova un maschio e c’è bisogno di riprodursi, la partenogenesi è una soluzione“.

Il pesce sega Pristis pectinata, che può raggiungere i sei metri di lunghezza, è considerato a rischio di estinzione negli Stati Uniti; benché non si conosca il numero di individui ancora presenti in natura, gli esperti ritengono che la popolazione attuale ammonti al 5 per cento di quella presente all’epoca dell’insediamento dei coloni europei nel Nuovo Mondo.






