Il pesce palla Lagocephalus sceleratus è un pesce che proviene dal Mar Rosso, dove trova nelle acque calde il suo ambiente ideale di vita. Il surriscaldamento delle acque del basso mediterraneo ha portato ad una migrazione della specie, e ad oggi sono tanti gli avvistamenti da parte dei pescatori nelle marinerie di San Vito lo Capo, Marinella di Selinute, Sciacca, Marina di Ragusa e Licata. Ma avvistamenti sono avvenuti anche in Calabria, Puglia e Campania. Il consumo di questo pesce è assolutamente vietato .

Le voci contraddittorie sul consumo di questo pesce stanno disseminando il panico, ma vediamo quali sono gli effetti del consumo del pesce palla. Questo pesce è già presente nella fauna ittica del Mediterraneo, è una specie arrivata già sulla costa nel nord Africa e della Sicilia, a seguito della migrazione dal Mar Rosso al Mar Mediterraneo. Il pesce palla non è tossico al tatto e non può infettare altri pesci. La sua tossicità deriva dall’ingestione di parte della pelle, del fegato, delle uova e dell’intestino ricchi di una neurotossina chiamata tetrodotossina ( TTX ), che può causare effetti come vomito , vertigini, paralisi, diarrea fino ad un blocco cardio-respiratorio Va comunque precisato che il veleno non viene prodotto dal pesce direttamente, ma da alcuni speciali batteri (Pseudomonas) che si trovano nel cibo che questo ingerisce; di conseguenza i pesci palla mediterranei perderanno man mano la tossicità. La tossina è circa 100 volte piu’ tossica rispetto al cianuro di potassio e se ingerita in alcuni casi puo’ anche causare la morte.
Al fine di evitare qualsiasi conseguenza il pesce palla non deve essere in alcun modo commercializzato e consumato.

Nel nostro paese sono stati osservati dei casi di intossicazione, sette a Iesolo, tre a Pavia (pesce congelato) e tre a Roma che hanno portato alla morte tre dei consumatori di pesce palla.
Dal 1974 al 1983 sono stati segnalati 646 casi di avvelenamento da pesce palla in Giappone, con 179 morti. Statistiche dal Tokyo Bureau of Social Welfare and Public Health indicano che si verificarono 20–44 casi di avvelenamento da fugu tra il 1996 e il 2006 nell’intero paese, portando a circa 34–64 ricoveri e 0–6 morti per anno, con tasso di mortalità di circa il 6,8% .Dei 23 incidenti registrati a Tokyo tra il 1993 e il 2006, soltanto uno si verifico per l’ingestione di fugu in un ristorante, mentre gli altri coinvolsero pescatori che mangiavano la parte meno pregiata del loro pescato.
In Giappone il pesce palla (chiamato “Fugu“) e’ consumato regolarmente e considerato una prelibatezza . Il Ministero della Salute ha cosi’ imposto una licenza speciale ai cuochi che sono in grado di cucinarlo, senza uccide i propri clienti, questa licenza è obbligatoria dal 1958 e rilasciata dal Ministero stesso.
Il veleno
Il veleno del pesce palla, noto anche come tetrodotossina, è uno dei veleni più letali presenti in natura. Questo veleno è prodotto dal batterio Vibrio alginolyticus che vive nelle branchie e nella pelle del pesce palla. La tetrodotossina è presente in particolare nelle ovaie, nei fegati e nella pelle del pesce palla.
La tetrodotossina agisce bloccando i canali del sodio nelle cellule nervose, impedendo così la trasmissione degli impulsi nervosi. Ciò può causare paralisi muscolare, difficoltà respiratorie e, in casi estremi, la morte per arresto cardiaco.
Il pesce palla è un piatto prelibato in alcune parti del mondo, come in Giappone, dove viene chiamato fugu. Tuttavia, la preparazione del pesce palla richiede una grande esperienza e abilità, in quanto la tetrodotossina è altamente concentrata nelle parti velenose del pesce. Solo chef altamente qualificati possono preparare il pesce palla in modo sicuro, rimuovendo tutte le parti velenose e lasciando solo la carne commestibile.
Inoltre, la commercializzazione del pesce palla è regolamentata in molti paesi e richiede una particolare licenza.