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Pescatore progetta di liberare 60.000 astici nel Tamigi

Un pescatore inglese vuole liberare 60.000 piccoli astici nell’estuario del Tamigi per far rivivere l’industria della pesca dei crostacei.

Gary Humm, 47 anni, è determinato a rendere la città costiera di Brightlingsea, nell’Essex, ancora una volta un centro di pesca degli astici. Lo scopo è di inserire in natura 5000 astici al mese.

Per il pescatore questa potrebbe essere l’ultima opportunità per vedere rifiorire l’industria della pesca dei crostacei in Inghilterra.

Gary Humm ha fondato il Thames Estuary Lobster Hatchery e sua moglie, Marie, gestisce un programma educativo per gli studenti.

La popolazione locale di astici, dice, è stata devastata quando una tempesta chiamata la “Bestia dall’est” (conosciuta anche come Burian) ha colpito nel 2018.

“Molti dei nostri astici sono finiti spiggiati sulla riva a causa dei venti molto forti “, ha detto. “Abbiamo davvero notato un enorme calo del pescato”.

Il ripristino della popolazione è un progetto a lungo termine, che richiede circa cinque anni prima che un astice raggiunga la taglia per essere pescato.

Le larve stanno crescendo presso incubatoi e vengono rilasciate in mare quando hanno all’incirca le dimensioni di 3cm.

Le larve stanno crescendo presso incubatoi e vengono rilasciate in mare quando hanno all’incirca le dimensioni di 3cm.

Salvare la popolazione locale di astici è ora una missione personale- dice Gary Humm.

Peter Harris, presidente del Consiglio distrettuale di Tendring, ha dichiarato: “È semplicemente fenomenale quello che sta facendo quest’uomo“.

Un ulteriore obiettivo è ricostituire gli stock di ostriche autoctone intorno a Brightlingsea costruendo gabbie galleggianti. Dice che la popolazione sia stata devastata da un’ondata di freddo estremo negli anni ’60. “È stato il Big Freeze a decimarle nel 1963. Gli stock erano floridi, le ostriche sono quasi scomparse”.

Come molte piccole imprese, una delle maggiori sfide per Gary è l’aumento dei costi energetici.

Dice di essere stato colpito da un aumento del 400% dei costi dell’elettricità da quando ha avviato il programma di rilascio degli astici.

“Pagavamo circa  700 euro al mese, adesso siamo a circa 2700 euro.

Il pescatore teme che se i costi dovessero aumentare di nuovo, il programma potrebbe chiudere.

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Una risposta a “Pescatore progetta di liberare 60.000 astici nel Tamigi”

  1. Iniziativa apprezzabile nei sui intenti di base, ma pericolosissima. L’ambiente non funziona come i laghetti di pesca alla trota: quando le trote scarseggiano ce le ributtiamo! L’ambiente è il risultato di milioni di anni di evoluzione e di una miriade di interazioni ecologiche (moltissime delle quali sono ancora sconosciute). I ripopolamenti necessitano studi approfonditi di ecologia e genetica della specie da ripopolare.

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