I pescherecci cinesi stanno approfittando dell’ebola per saccheggiare i mari africani
Le flotte da pesca cinesi che operano illegalmente in Africa occidentale stanno sfruttando le risorse ittiche ormaisemprepiù in crisi. Le aziende cinesi, tra cui anche il gruppo China National Fisheries Corporation starebbero approfittando del caos provocato dall’epidemia di Ebola. Lo Stato cinese ha teso una mano all’Africa per cercare di arginare l’epidemia, le aziende marinare invece fanno man bassa ed approfittano della mancanza di controlli destinati per il momento a fronteggiare la crisi. Il tutto a discapito dei pescatori locali e dell’ambiente. Le barche da pesca cinesi, soprattutto quelle a strascico, hanno preso il mare e lasciato il Mar Cinese per raggiungere le coste africane. Basti pensare che se nel 1985, le barche da pesca che operavano nei mari africani erano soltanto 13 oggi sono ben 462(circa un quinto del totale della flotta da pesca d’altura più grande del mondo). Anche Greenpeace ha documentato eccessi della pesca illecita da parte dei Cinesi, per lo più imbarcazioni che operano senza licenza o con attrezzi da pesca vietati.
Una delle aziende accusate da Greenpeace, la Dalian Bo Yuan Overseas Pesca Corp non ammette tali dichiarazioni di Greenpeace e risponde alla ONG con un articolo sul Financial Times dicendo: “Questa è una sciocchezza, quali prove hanno?