Nessun piano di gestione per la pesca degli squali. Giappone e Cina si oppongono al fermo del “finning”
Terminato il meeting della Commissione Internazionale che si occupa della gestione della pesca del tonno e di altri pesci pelagici dell’Atlantico e del Mediterraneo, svoltosi a Genova nei giorni scorsi. Il meeting ha incentrato il dibattito sul tonno rosso, sottovalutando altre risose in deficit come squali e pescispada. L’iCCAT ha approvato un aumento annuale delle catture di tonno del 20% per i prossimi tre anni (raggiungendo 23, 155 t nel 2017), ma non ha presentato nessun piano di gestione per altre specie pelagiche.
Secondo la ONG OCEANA, La UE, ha messo sul tavolo una proposta per terminare la pratica dello “spinnamento” (la rimozione delle pinne dagli squali a bordo rigettando poi le carcasse in mare). Una proposta che è stata ancora una volta bocciata a causa delle politiche interne di stati come Giappone e Cina che della pesca agli squali ne fanno una risorsa.