La guida presenta circa 55 specie di interesse commerciale alcune delle quali la taglia è stata stabilità dalla UE. Per la maggior parte dei pesci le taglie di riproduzione sono superiori a quelle decise dalla UE, come ad esempio il merluzzo atlantico, le triglie e gli scampi. E, per numerose specie l’UE non ha ancora stabilito nessuna taglia minima – denuncia Oceana – citando ad esempio la rana pescatrice.
Al di là di questa guida, Oceana vuole sensibilizzare e far mettere un freno alle regole UE che permettono di pescare e vendere esemplari sotto taglia. L’ONG chiede all’Europa di fissare una taglia minima per tutte le specie. Taglia minima che corrisponda esattamente alla taglia di prima riproduzione.
Ma non è cosi semplice: aumentare la taglia minima di cattura significherebbe aumentare anche i rigetti in mare, penalizzando i pescatori e le risorse. Tali misure devono essere discusse tenendo conto degli attrezzi e delle pratiche di pesca accompagnando i pescatori con misure tecniche adeguate, per essere veramente efficaci ed evitare problemi futuri.