Un terzo delle materie plastiche finiscono in mare, soprattutto negli oceani dove hanno formato nel tempo il “settimo continente” destinato a crescere ancora.
Nel 2050 ci sarà più plastica che pesci in mare. A dirlo è uno studio del World Economic Forum (scarica qui il rapporto )portato avanti da Ellen McArthur che rileva come a partire dagli anni 50 l’uso della plastica è aumentato di circa 20 volte e destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni.
Secondo il rapporto, dal 1964 la produzione di plastica è passata da 15 milioni di tonnellate a 311 milioni nel 2014. Una quantità significativa proviene soprattutto di rifiuti plastici da imballaggi. La maggior parte di questi rifiuti si riunisco in isole di plastica convogliati dalle correnti. Sembra che oggi vi siano 150 milioni di tonnellate di plastica galleggiante in mare, e si potrebbe arrivare a 300 milioni nel 2050 dove sarà più la plastica che il pesce.
Anche se sono stati fatti sforzi significativi per ridurre il flusso di plastica negli oceani, il volume dei rifiuti potrebbe stabilizzarsi ma non diminuire, si legge dal rapporto del World Economic Forum. Lo studio è stato condotto con il supporto di aziende come la Dow Chemicals colosso dell’industria chimica ma anche Unilever e IKEA.