La Nave Rimini a tutela delle AMP
Lo scopo è quello di verificare l’assenza di potenziali pericoli per la navigazione, siano essi naturali, ad esempio rocce, o artificiali, quali vecchie attrezzature portuali, acquisendo le immagini subacquee e video del fondale, nonché la mappatura cartografica della posidonia oceanica presente nelle aree di interesse, che costituisce un dato importante come indicatore ambientale dello stato di salute dell’ecosistema del luogo.
Il risultato ottenuto è un segno tangibile dell’ impegno e della versatilità degli assetti della Marina Militare Italiana, in supporto alla comunità civile.
La nave Rimini, appartenente alla classe “Gaeta” dei cacciamine costieri (Mine hunter coastal, Mhc) del Comando forze di Contromisure mine e delle Forze ausiliarie, grazie ai sistemi di scoperta subacquea e di geolocalizzazione ed all’utilizzo dei ROVs (Remoted operated vehicle), Pluto Gigas e Pluto Plus ha così fornito un contributo alle operazioni di preparazione alla bonifica dell’area di accesso al porto. Il risultato ottenuto è una mappatura del fondale dotata di immagini, localizzazione e identificazione degli oggetti presenti sul fondo. L’attività avviata dal cacciamine sarà presto completata da altre navi idrografiche della Marina Militare.