L’eurodeputata Renata Briano ha presentato in parlamento un’interrogazione per saperne di piu’ sui molluschi congelati e successivamente sbiancati con il perossido d’idrogeno volgarmente detta acqua ossigenata.
Servirebbe a dare un aspetto più gradevole ai molluschi congelati il perossido d’idrogeno. Ma sebbene il Ministero abbia autorizzato questo impiego la Briano non ci sta e chiede che il consumatore sia informato quando acquisti un prodotto trattato. La lavorazione del prodotto ittico secondo il Ministero della Salute non sarebbe nocivo ne tanto meno pericoloso per la salute del consumatore. Tuttavia la Briano e’ dalla parte dei consumatori affermando che sia il consumatore che le aziende del settore debbano poter scegliere in maniera consapevole un prodotto trattato o meno”.
Acqua ossigenata nei prodotti ittici. Da quanto e’ scoppiato lo scandalo?
Se di scandalo si può parlare, la Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti ha autorizzato l’uso di perossido di idrogeno solamente da pochi mesi. Una nota che ha sconvolto la vecchia normativa del 2010 dovi si faceva riferimento al perossido di idrogeno che recitava: «in alcun modo utilizzata sul pesce fresco né essere posta a contatto con esso mediante diluizione in soluzione acquosa».
Tutto cambia con l’arrivo di Aquactive 3S
Aquactive 3S e’ una sostanza contenente perossido di idrogeno, acido citrico e citrato di sodio. Un prodotto destinato solo al trattamento di molluschi cefalopodi tra cui seppie, polpi, calamari e totani. E’ stata Assoittica a richiedere al Ministero della salute il possibile utilizzo di Aquactive 3S. Questa miscela viene utilizzata dunque come coadiuvante tecnologico solo per la lavorazione dei molluschi cefalopodi congelati o decongelati. La normativa ammette valori di acqua ossigenata inferiori all’otto per cento e quelli di acido citrico e citrato di sodio non superiori al quindici per cento”. Secondo gli esperti non ci sarebbe nessun rischio sanitario soprattutto perché’ non c’è’ legame con la produzione di “alte dosi “istamina. Resta il fatto che i consumatori non saranno in grado di distinguere un pesce trattato da uno non trattato.
«...non si ritiene sia violata alcuna norma, né di tipo sanitario né di tipo commerciale, in quanto non è compromesso l’obiettivo di sicurezza alimentare, quello di informazione per il consumatore»
Piano regionale Integrato 2015 REGIONE PIEMONTE
Come ti frego il consumatore…
Ricordate il caso CAFODOS? Un prodotto in grado di recuperare il pesce avariato e “farlo tornare” fresco. Uno spray che vaporizzato sul pesce avariato lo fa apparire come appena pescato. Il Cafodos era ed e’ tuttora vietato in Italia ma e’ di facile reperimento su internet. Dopo aver scoperto il suo impiego in sardine, alici e tonni il CAFODOS era stato messo al bando dal PM Raffaele Guariniello che aveva aperto un’inchiesta. Del Cafodos si e’ detto tanto, ma ciò che di certo non e’ passato inosservato e’ stato il rischio per la salute dell’uomo. Infatti il deperimento del pesce è innescato da un’aumentata produzione di istamina da parte delle masse muscolari e l’intossicazione da sgombroidi è provocata da un eccessivo introito di istamina, che in persone anziane o cardiopatiche può risultare molto grave».
Acquactive 3S verrà cosi solo utilizzata per trattare molluschi cefalopodi e non altri pesci che sono soggetti alla produzione di istamina dopo la morte. Ma siamo sicuri che nessuno abuserà?