Il caso degli squali a due teste scomoda la scienza. Nessuna risposta ma solo ipotesi. Ma i ritrovamenti di squali a due teste sono in aumento.
Il primo caso documentato risale al 2008 quando un pescatore, Christian Johnson, catturo’ una verdesca gravida al largo delle coste australiane. Nel ventre dello squalo il pescatore fece uno strano ritrovamento. Uno degli embrioni aveva due teste. Stesso caso nel 2013 quando un gruppo di pescatori della Florida ritrovo’ all’interno del ventre di uno squalo toro un altro feto a due teste. Nel 2011 è stata la volta di uno studio che ha descritto due ritrovamenti di gemelli siamesi di verdesca, catturati nel Golfo della California e nel Messico Nord-occidentale. Questa specie detiene il record di embrioni a due teste perché una femmina può aspettare fino a 50 piccoli in una volta sola, spiega Felipe Galván-Magaña del National Polytechnic Institute in Messico.
Un caso di policefalia
“La policefalia è la condizione di avere più di una testa. Il termine deriva dal greco πολύ (poly-, multiplo) e κεφάλι (kephali, testa) e comprende la bicefalia e la tricefalia.”
I casi di squali a due teste sono in aumento
Poco tempo fa invece e’ toccato ad alcuni ricercatori spagnoli dell‘Università di Malaga ritrovare un embrione di squalo bicefalo. In questo caso si trattava di una specie di gattuccio il Galeus atlanticus che i ricercatori stavano allevando in cattività. I ricercatori spagnoli dopo aver estratto l’embrione per studiarne la malformazione hanno poi pubblicato un articolo scientifico sulla rivista Journal of Fish Biology.
Il caso incomincia a destare preoccupazione dato che si tratta del primo squalo a due teste nato da specie ovipare.
Una cosa e’ certa, i ritrovamenti di squali con queste malformazioni sono in aumento ma restano comunque casi rari e spesso isolati, motivo per cui i ricercatori non riescono a capire quale sia la “molla” che faccia scattare questo disordine genetico. Il lavoro svolto dai ricercatori dell’Università di Malaga suggerisce comunque che si tratti di una mutazione genetica.
In natura tali mutazioni possono avvenire a causa di diversi fattori fra cui le infezioni virali, disordini metabolici, inquinamento oppure un pool genetico impoverito a causa della pesca intensiva, che conduce all’endogamia e di conseguenza ad anomalie genetiche.
Una ipotesi suggestiva
Alcuni ricercatori avanzano un’ipotesi. La causa potrebbe essere la pesca eccessiva. Quando gli stock diminuiscono (gli squali sono vittime di una pesca indiscriminata) allora il patrimonio genetico si restringe a causa di accoppiamenti tra consanguinei (endogamia) e questo comporta un alto rischio di anomalie genetiche invalidanti. Tra gli scienziati che avvallano questa ipotesi c’e’ il ricercatore colombiano Nicolas Ehemann il quale concorda con la teoria che la malformazione degli squali a due teste possa essere causata da un restringimento del patrimonio genetico dovuto proprio dalla pesca eccessiva.
Isteria inutile, e’ solo un caso
Un altro scienziato , il dottor Felipe Galván-Magaña, ritiene che l’isteria sugli squali a due teste è fuori luogo. Secondo Galván-Magaña e’ tutto dovuto alla possibilità di poter condividere video, immagini e articoli in tempo reale raggiungendo sempre piu’ persone in breve tempo. Il ricercatore tra l’altro non e’ estraneo a casi di mutazione negli squali. Fu lui infatti nel 2011 a studiare lo squalo ciclope catturato al largo della costa messicana. Il caso fu etichettato come condizione congenita conosciuta come ciclopia. Una mutazione che puo’ colpire non solo altre specie animali ma anche l’uomo.
Il caso degli squali a due teste e’destinato a rimanere un mistero dunque oppure si tratta soltanto di ritrovamenti casuali?