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  • Ultima modifica dell'articolo:20 Febbraio 2020

Vista la fame di energia che hanno i database per abbassare la loro temperatura, Microsoft ha pensato di sfruttare le basse temperature dell’oceano installandone uno proprio sott’acqua.

Il raffreddamento dei server, per le aziende, è stato sempre incompatibile con l’ambiente. L’utilizzo di acqua per  raffreddarli ed il consumo di energia sta diventando insostenibile.
L’azienda di Redmond ha cosi pensato di installare un suo database direttamente in mare per sfruttare le basse temperature ridurre al minimo i consumi di acqua.
Naturalmente si tratta ancora solo di un test. La macchina installata 90 giorni fa sembra resistere bene sia all’umidità che anche alla corrosione. Lunga circa 3 metri per un peso di 38.000 Kg, la macchina è stata monitorata a bordo di una imbarcazione grazie a delle livecam installate sul fondale.

Si apre un nuovo scenario dunque per l’elettronica, ma siamo sicuri che un server del genere non provochi seri problemi alla vista marina.

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L’idea di collocare sott’acqua i server dedicati ai servizi cloud è nata in seguito all’intuizione di Sean James, un dipendente di Microsoft che prima di approdare alla corte di Satya Nadella ha trascorso 3 anni nella marina statunitense a bordo di un sottomarino.
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Secondo James, l’idea di colonizzare i fondali degli oceani per collocarci dei data center avrebbe permesso di risolvere molti dei problemi legati alla gestione di queste infrastrutture

 

Marcello Guadagnino

Web Editor : Marcello Guadagnino, biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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