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Ludovico Einaudi suona per difendere l’Artico

Il celebre pianista suona sui ghiacci dell’Artico per sensibilizzare sull’innalzamento delle temperature e il conseguente scioglimento dei ghiacciai.

Un concerto veramente emozionante quello di Ludovico Einaudi, che ha suonato il suo pianoforte tra i ghiacci dell’Antartico. Einaubi ha realizzato il suo progetto in collaborazione con Greenpeace. Il video e’ veramente suggestivo. Il musicista fluttuando sul ghiaccio ha eseguito al pianoforte l’inedito “Elegy for the Arctic”, in una performance suggestiva al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen, sulle Isole Svalbard (Norvegia), per la difesa dell’Artico.

Einaudi ha raggiunto il ghiacciaio a bordo della nostra nave “Arctic Sunrise” unendosi all’appello firmato da quasi 8 milioni di persone per chiedere alla comunità internazionale di sottoscrivere al più presto un accordo che protegga l’Artico dallo sfruttamento e dai cambiamenti climatici. “L’artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita – ha commentato Einaudi – Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest’area meravigliosa. E interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell’Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l’importanza dell’Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi”.

L’incredibile “concerto” si è tenuto proprio alla vigilia di un’importante riunione dell’OSPAR, la commissione internazionale deputata alla conservazione dell’Atlantico nordorientale, che proprio in questi giorni potrebbe decidere di istituire un’area protetta di oltre 226 mila chilometri quadrati nelle acque internazionali del Mar Glaciale Artico, al momento il mare meno protetto del mondo. Si tratterebbe di un’area con un’estensione pari a quella della Gran Bretagna. Sebbene la decisione sia sostenuta dal parere del comitato scientifico dell’OSPAR, che ha riconosciuto l’elevato valore ecologico di questa regione e il grave processo di disgelo causato dai cambiamenti climatici, la pressione dei governi di Norvegia, Danimarca e Islanda, che stanno cercando di ostacolare il processo di approvazione, rischia di far saltare l’accordo. Quel che accade nell’Artico non resta nell’Artico: il surriscaldamento di questo ecosistema unico e prezioso può avere gravi ripercussioni sull’intero clima terrestre!

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