Lo squalo tigre – Galeocerdo cuvier

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Galeocerdo cuvier, comunemente noto come lo squalo tigre, è una delle specie più emblematiche del regno animale. Questo predatore marino è stato oggetto di numerosi studi scientifici, grazie alla sua straordinaria versatilità ecologica e al suo ruolo chiave negli ecosistemi oceanici. Questo articolo scientifico esplorerà in dettaglio la biologia, la distribuzione, l’ecologia e l’importanza dello squalo tigre negli oceani del mondo.

Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) è l’unica specie appartenente al genere Galeocerdo.  Si tratta di uno squalo dal corpo affusolato dalle pinne ampie e la bocca ricca di denti acuminati capaci di tranciare in due un carapace di tartaruga o una foca intera.

Galeocerdo cuvier è una delle 500 specie di squali conosciute, ed è universalmente riconosciuto per la sua colorazione distintiva a strisce verticali, da cui il suo nome comune di “squalo tigre.” Questo squalo è ampiamente diffuso nei mari tropicali e temperati di tutto il mondo, ed è noto per la sua ecologia eclettica e per la sua posizione di predatore apicale negli ecosistemi marini.

Lo squalo tigre : descrizione e distribuzione

Lo squalo tigre può facilmente raggiungere i 5 metri e pesare sino ad 1 tonnellata. Questo carcarinide abita le acque dell’oceano Pacifico ed in Oceano Indiano. Si tratta di un pesce migratore che si avvicina spesso alle acque poco profonde.

Squalo tipicamente ovoviviparo il tigre si nutre principalmente di delfini, uccelli marini, razze, calamari e crostacei. Sembra anche che lo squalo tigre attacchi i coccodrilli marini spesso perdendo la battaglia e finendo preda del coccodrillo stesso.

Biologia

La morfologia di Galeocerdo cuvier è notevole. Gli individui adulti possono raggiungere lunghezze di oltre 5 metri e pesi superiori ai 900 kg. La loro colorazione a strisce varia da blu a verde, con strisce scure su uno sfondo più chiaro. Questo schema di colorazione fornisce un camuffamento efficace in vari ambienti marini.

Galeocerdo cuvier è noto per il suo regime alimentare opportunista. La sua dieta varia da piccoli pesci e cefalopodi a tartarughe marine e persino altri squali. Questa varietà dietetica è un indicatore della sua adattabilità ecologica.

Distribuzione e Migrazione

Lo squalo tigre è presente in tutti gli oceani tropicali e temperati. La sua ampia distribuzione lo rende uno dei predatori più ubiquitari negli ambienti marini. Questi squali sono noti per le loro migrazioni stagionali e a lungo raggio, spostandosi da habitat di alimentazione a quelli di riproduzione.

Ecologia e Importanza Ecologica

Lo squalo tigre svolge un ruolo fondamentale nell’ecologia marina come predatore apicale. La sua presenza regola le popolazioni di prede, contribuendo così a mantenere l’equilibrio negli ecosistemi marini. Inoltre, questi squali contribuiscono a rimuovere individui malati o deboli dalle popolazioni di prede, contribuendo così a mantenere la salute generale delle comunità marine.

Tuttavia, Galeocerdo cuvier è stato oggetto di pesca intensiva a causa delle sue pinne e della carne altamente prelibata. Questa pesca incontrollata ha portato a una diminuzione delle popolazioni di squalo tigre in alcune regioni. Pertanto, la conservazione di questa specie è diventata una priorità, e numerose iniziative sono state intraprese per regolamentare la pesca e proteggere lo squalo tigre.

Gli attacchi di squalo tigre all’uomo

Si tratta di una specie aggressiva per l’uomo. Sono segnalati diversi attacchi di squali tigre a bagnanti ed a surfisti come il caso della bella Bethany Hamilton che perse un braccio per un attacco di squalo tigre. Se la bella surfista è riuscita ad uscirne e tornare a surfare invece altre vittime non possono dire lo stesso.

Lo squalo tigre in Mediterraneo

Due esemplari di piccoli di squalo tigre sono stati segnalati in Mediterraneo. E’ la prima volta nella letteratura scientifica.

Si tratta di un maschio ed una femmina di squalo tigre (Galeocerdo Cuvier) catturati accidentalmente il 7 gennaio del 2015 da un palamito derivante destinato alla cattura di pesci spada tra le acque di Tripoli in Libia. Questa e’ la conferma che questo pesce puo’ nuotare in Mediterraneo.

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Anche se in passato vi erano state altre segnalazioni, esse spesso contenevano informazioni parziali o dubbie a causa della mancanza di descrizioni corrette o provenienza incerta dei campioni. La cattura conferma la presenza dello squalo tigre in Mediterraneo dunque. I due esemplari sono stati sottoposti ad analisi morfometriche e del contenuto stomacale. Secondo gli autori del rapporto i due squali tigre sono nati in Mediterraneo nella stessa zona dove sono stati catturati dal palamito.

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Luogo di cattura: 33°03,710 Latitude North-013°44,529 Longitude Est

La scoperta può essere sicuramente considerata come il primo documento scientifico che registra la presenza dello squalo tigre in Mediterraneo. Tuttavia, non puo’ essere considerata la prova della presenza stabile della specie ma viene invece confermata la sua presenza.

Lo squalo tigre un “divoratore di rifiuti”

Questa specie passa al setaccio il fondale ingoiando tutto ciò che trova sotto il suo muso. In fatti lo squalo tigre riesce a mantenere i resti organici inalterati nello stomaco anche per settimane. Si racconta infatti che uno squalo tigre catturato e messo in cattività per alcune settimane abbia rigettato il braccio di un uomo ucciso e gettato in mare.

Nello stomaco di uno squalo tigre sono stati trovati : targhe di auto, batterie di automobilli, parti di barche, ancore o pezzi di plastica.

Galeocerdo cuvier, o squalo tigre, è una specie affascinante e vitale negli ecosistemi marini. La sua biologia eclettica, distribuzione globale e ruolo di predatore apicale lo rendono un soggetto di grande interesse per gli scienziati e i conservazionisti marini. La conservazione di questa specie è essenziale per preservare l’equilibrio degli ecosistemi oceanici e garantire la diversità biologica dei mari del nostro pianeta. La ricerca continua e gli sforzi di conservazione sono fondamentali per garantire la sopravvivenza di Galeocerdo cuvier nelle generazioni future.

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