Levanzo, la perla dell’Area Marina Protetta delle Egadi

Levanzo, la perla dell’Area Marina Protetta delle Egadi

Levanzo, la perla dell’Area Marina Protetta delle Egadi, regina di Facebook sul social PaesiOnLine

Levanzo, la più piccola delle Isole Egadi, è la località che durate il 2016 ha avuto il maggior impatto social sulle pagine di PaesiOnLine, società leader nel settore del Travel on line, che offre informazioni e servizi a 20 milioni di turisti ogni anno e che in poco tempo è diventato uno dei punti di riferimento sul web per tutti gli appassionati di viaggi e vacanze. La piattaforma ha tracciato un quadro delle destinazioni più apprezzate sui social network durante il 2016, analizzando le preferenze e le scelte dei fan della pagina Facebook; ne è emerso che l’isola di Levanzo ha ottenuto il primo posto con ben 140 mila tra commenti, ‘mi piace’ e condivisioni. A completare il podio, decretato da PaesiOnLine, c’è Gubbio, in Umbria, e Bagnone, in Toscana.

Già nel marzo scorso Skyscanner aveva premiato l’isola di Levanzo tra i 12 borghi bianchi d’Italia, mentre nel mese di luglio la perla del Mediterraneo, dove il bianco delle case e il blu del mare si intrecciano in perfetta armonia, aveva ospitato la 1^ edizione del “Levanzo Community Fest“, il primo festival incentrato su teatro, letteratura, architettura, danza e cinema, patrocinato dall’Amministrazione Comunale e dall’Area Marina Protetta, tra gli altri enti sostenitori. Il fascino di Levanzo non è mai passato inosservato agli intenditori al punto che nel 2014, l’isola era stata scelta come location ideale per il lungometraggio “Seven days”, del regista Rolando Colla, progetto della produzione italo-svizzera Peacock FILM.
Diverse, nel corso di questi anni, le iniziative portate avanti proprio dall’AMP nell’isola, a partire dall’attività di sensibilizzazione a tutela dell’ambiente marino rivolta ai più piccoli, con attività di “TartaWorld” nell’ambito del progetto Life+12 Tartalife finanziato dall’Unione Europea, e con l’effettiva difesa del mare e dei suoi bassi fondali con il posizionamento di dissuasori antistrascico “stopnet”, nell’ambito del progetto MASTER voluto per completare lo scudo protettivo delle coste dell’arcipelago.

Attorno all’isola si contano ben 15 siti di immersione monitorati dall’AMP e sull’isola è presente un diving autorizzato. Inoltre, sono stati posizionati 5 campi boe, per consentire la sosta delle barche senza danneggiare i fondali, a Cala Fredda, Cala Tramontana, Punta Altarella, Capo Grosso e, a partire dal nuovo anno, a Cala Minnola. Dal 2015 anche sull’isola di Levanzo sono state posizionate le foto-trappole dell’ISPRA, per il monitoraggio della presenza della Foca monaca, avvistata presso l’isola pochi anni or sono.

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