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L’Europa vuole fermare la pesca a strascico entro il 2030

L’Unione Europea intende vietare la pesca a strascico entro il 2030. L’annuncio ha scatenato proteste da parte dei pescatori.

La proposta della Commissione europea mira a ridurre le catture eccessive, la distruzione dei fondali marini e la pesca di catture accessorie come tartarughe e squali. I pescatori europei hanno fatto sentire la loro voce attraverso le sirene dei pescherecci, suonando all’unisono nei porti di diversi paesi, inclusa l’Italia, per esprimere il loro dissenso verso il divieto proposto.

Una misura troppo drastica

Una misura drastica che metterebbe in ginocchio un comparto già in grave difficoltà a causa soprattutto degli alti costi del carburante. Forse invece ci sono soluzioni per mantenere in vita il comparto che non sono state valutate. Ci auguriamo che si possa arrivare ad un compromesso per non far morire un’economia in ginocchio. “L’unico modo adesso per proteggere le nostre coste è quello di indicare un maggior numero di aree considerate “vulnerabili” per evitarne la distruzione. Aumentare il numero quindi delle aree marine protette e delle zone di riserva.

Marcello Guadagnino

Biologo marino

La Commissione europea ha presentato il pacchetto sulla pesca sostenibile, noto come Marine Action Plan, che prevede una progressiva eliminazione della pesca a strascico entro il 2030.

I pescatori sostengono che se la proposta dell’Unione Europea fosse confermata, ciò porterebbe al crollo di quasi 3.000 pescherecci, con conseguenze economiche, sull’occupazione e sui consumi. La mobilitazione dei pescatori ha coinvolto tutti gli Stati membri che operano nei mari. L’obiettivo è far comprendere alla Commissione europea che le misure proposte sono insostenibili sia dal punto di vista economico che sociale. Il gruppo ha dichiarato che questa è solo la prima fase di una battaglia che intendono portare avanti per tutelare il reddito e il lavoro dei pescatori, nonché per garantire ai consumatori di continuare a consumare prodotti ittici italiani.

Porta aperta alle importazioni

Inoltre, le associazioni di settore dei pescatori sottolineano che già il 68% delle aree marine è escluso dalla pesca a strascico, e che esistono divieti per la pesca a strascico oltre i mille metri di profondità. Tuttavia, Bruxelles vorrebbe ampliare queste restrizioni includendo altri 17.000 chilometri di siti nell’ambito del pacchetto Natura 2000, che comporterebbero una zona di divieto assoluto destinata ad aumentare nel tempo. Secondo i promotori dell’iniziativa, ciò metterebbe fine alla pesca a strascico in Europa, aprendo le porte a importazioni esterne meno sostenibili che non sono soggette agli stessi standard di produzione. Si evidenzia anche il conflitto di interessi nel ruolo di Virginijus Sinkevičius, il Commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, che ricopre responsabilità sia nel settore della pesca che dell’ambiente, che sono in contrasto tra loro.

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Una risposta a “L’Europa vuole fermare la pesca a strascico entro il 2030”

  1. Sn tutti degli incompetenti perchè nn fanno la pesca a periodo o in caso un fermo biologico con le regole giuste…si alzano la mattina e decido se dobbiamo morire o vivere…

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