La FAO ha suddiviso gli oceani e i mari del mondo in 27 aree principali di pesca per scopi statistici e di gestione delle risorse ittiche.

Le Zone FAO: Una panoramica completa sulle aree di pesca globali

Le zone di pesca FAO rappresentano un sistema fondamentale per la gestione delle risorse marine a livello mondiale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha suddiviso gli oceani e i mari del mondo in 19 aree principali per facilitare il monitoraggio, la gestione e la sostenibilità delle attività di pesca. Queste zone sono numerate da 18 a 88 e includono aree sia marine che interne, permettendo un’analisi dettagliata delle condizioni ecologiche e della biodiversità.

Che cosa sono le Zone FAO?

Le Zone FAO sono delimitazioni geografiche create per migliorare la gestione delle risorse ittiche. Ogni zona ha caratteristiche uniche, tra cui:

  • Biodiversità marina specifica: Ogni area ospita una varietà di specie ittiche, molte delle quali hanno valore commerciale e culturale.
  • Normative locali: Ogni zona è soggetta a regolamentazioni specifiche per prevenire la pesca eccessiva e proteggere le specie minacciate.

Le Principali Zone FAO

  1. Zona FAO 18: Comprende le acque artiche, caratterizzate da basse temperature e una biodiversità limitata ma peculiare, come il merluzzo artico (Boreogadus saida).
  2. Zona FAO 21: Atlantico nord-occidentale. Ricca di specie come il merluzzo dell’Atlantico (Gadus morhua), questa zona è particolarmente rilevante per la pesca commerciale di aragoste e crostacei.
  3. Zona FAO 37: Mediterraneo e Mar Nero, una delle aree più produttive, con specie come l’acciuga (Engraulis encrasicolus) e il tonno rosso (Thunnus thynnus).
  4. Zona FAO 41 e 47: Atlantico sud-occidentale e sud-orientale, note per la pesca di specie demersali come il nasello (…).
  5. Zona FAO 51 e 57: Oceano Indiano occidentale e orientale, che ospitano specie di grande interesse commerciale come il tonno pinna gialla (Thunnus albacares).
  6. Zona FAO 81 e 87: Pacifico sud-occidentale e sud-orientale, ricche di risorse pelagiche come sardine e sgombri.

Importanza delle Zone FAO

Le zone FAO sono cruciali per:

  • Monitoraggio delle risorse: Consentono di raccogliere dati scientifici sulle catture e sugli stock ittici.
  • Conservazione ambientale: Aiutano a identificare aree vulnerabili da proteggere, come habitat di riproduzione o crescita.
  • Sviluppo sostenibile: Promuovono l’uso responsabile delle risorse marine, contribuendo alla sicurezza alimentare globale.

Sfide e Inquinamento

Molte zone FAO sono minacciate da:

  • Pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU): Si stima che le catture non dichiarate rappresentino il 20% delle catture globali.
  • Inquinamento: Zone come la 34 (Atlantico centro-orientale) mostrano alti livelli di contaminazione da plastica e rifiuti industriali.
  • Cambiamenti climatici: L’acidificazione degli oceani e il riscaldamento globale stanno alterando la distribuzione delle specie ittiche.

Dati Scientifici Essenziali

  • Produzione globale: Nel 2021, la pesca marittima mondiale ha prodotto circa 82 milioni di tonnellate di pesce, con il 50% proveniente dalle zone FAO dell’Asia.
  • Stock ittici sovrasfruttati: Il 34% degli stock mondiali è pescato oltre i limiti biologicamente sostenibili.
  • Specie dominanti: Tonno, merluzzo e acciughe rappresentano le catture più comuni in molte zone FAO.

Strumenti per i Pescatori

La conoscenza delle zone FAO è essenziale per pescatori e aziende ittiche. Mappe dettagliate e report scientifici aggiornati possono aiutare a:

  • Identificare le migliori aree per la pesca.
  • Rispettare le normative locali e internazionali.
  • Prevenire danni ecologici.

Le Zone FAO sono un pilastro nella gestione sostenibile delle risorse marine. La loro comprensione è fondamentale per bilanciare le esigenze economiche con la necessità di preservare gli ecosistemi marini. Investire nella ricerca e nella cooperazione internazionale è cruciale per affrontare le sfide attuali e future.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai
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