Nel 2022, la Grande Barriera Corallina ha vissuto il suo quarto evento di sbiancamento di massa negli ultimi sette anni e un rapporto della NASA ha rivelato che l’innalzamento del livello del mare sta accelerando. Alcuni scienziati hanno scoperto che la pianta più grande del mondo è una pianta marina e che 60 milioni di pesci di ghiaccio nidificano insieme al largo delle coste dell’Antartide. I ricercatori hanno anche aggiunto un pezzo al puzzle di una delle migrazioni animali più misteriose del mondo e hanno assistito all’impatto record di un’eruzione sottomarina.
#1 Le anguille si riproducono nel mar dei Sargassi
Il Mar dei Sargassi è il luogo di riproduzione delle anguille. Adesso la scienza può confermarlo.
Anche se la migrazione delle anguille nel Mar dei Sargassi si conosceva già da dai primi del 900, cioè da quando Johannes Schmidt cominciò a cercare di capire il perchè non fiumi non vi erano delle larve di tali pesci. Adesso però i ricercatori della Laval University in Canada hanno potuto confermare scirentificamente la teoria di Schmidt. Uno studio sull’anguilla rostrata ha dato nuovi risvolti alla ricerca confermando i dati grazie a dei ricevitori satellitari. Era l’unico modo per capire quale viaggio affrontano le anguille per riprodursi affermano i ricercato dell’Università Canadese. Il rebus stava nella livrea cangiante delle anguille, dorata nei laghi ed argentata in mare.
I ricercatori hanno applicato dei tag satellitari a 38 esemplari di femmine in età riproduttiva, tutte partenti dalla foce del fiume San Lorenzo . GLi esemplari catturati erano di grossa dimensione (mediamente dai 2 ai 3 Kg) proprio per poter trasportare il ricevitore satellitare sul dorso. Rilasciate in mare nell’autunno del 2014, i risultati sono arrivati soltanto adesso. Delle 38 anguille rilasciate con il ricevitore, soltanto una è arrivata a destinazione. Un’anguilla che ha potuto però ridare i dati al team di scienziati per elaborare poi il modello di migrazione della specie.
L’anguilla ha percorso 2400 Km con una media di 49 Km al giorno. Ha anche risposto bene a cambiementi di temperatura passando dai circa 2,5° della Nuova Scozia ai 25° del Mar dei Sargassi.
#2 Le autorità interrompono la stagione di pesca alle granceole
Il mare di Bering si sta spopolando. Circa 1 miliardo di granceole artiche, il 90% della popolazione si sarebbe spostata verso nord alla ricerca di acque più fredde e più cibo.
Il mare di Bering era uno degli Hot-Spot preferiti dai pescatori per la cattura delle granceole artiche della specie Chionoecetes opilio.
“Le condizioni ambientali stanno cambiando rapidamente” , dice alla CBS Ben Daly, un ricercatore del Dipartimento della pesca dell’Alaska . “Negli ultimi due anni abbiamo assistito a condizioni calde nel Mare di Bering e stiamo vedendo la risposta di una specie adattata al freddo, quindi è abbastanza ovvio che sia correlato”.
Il governo Canadese ha annullato la stagione di pesca, giustificandolo con una pressione di pesca eccessiva sulla specie, poiché attualmente sarebbero catturati troppi granchi rispetto alle attuali capacità di recupero naturale delle popolazioni.
Una decisione presa dopo una drastica riduzione della popolazione di questa specie passata da circa 8 miliardi di individui nel 2018 a solo 1 miliardo nel 2021. Tra il 2021 e il 2022 il numero dei granchi maschi sarebbe poi diminuito del 40%.
#3 I ricercatori hanno identificato la pianta più grande del mondo
Nelle acque costiere di Shark Bay, in Australia, gli scienziati hanno scoperto una enorme prateria di Posidonia australis. Gli scienziati hanno iniziato a esaminare il codice genetico delle piante per determinare quanto fossero geneticamente diverse le fanerogame marine e hanno scoperto che ogni singolo germoglio era geneticamente identico; erano tutti cloni. Ciò significa che nel tempo la pianta marina è cresciuta da un solo seme iniziale. Il tasso di crescita della posidonia è di circa 35 cm all’anno, il che significa che la prateria ha impiegato 4.500 anni per raggiungere le dimensioni attuali. L’enorme organismo copre un’area di 77 miglia quadrate .
#4 Gli scienziati hanno scoperto un hot spot di pesci ghiaccio
Una spedizione sul fondo dell’oceano al largo della costa dell’Antartide ha rivelato una sorpresa scioccante. Gli scienziati hanno scoperto 60 milioni di nidi di pesci ghiaccio che coprono un’area delle dimensioni di una piccola città. Gli scienziati inizialmente erano interessati a questa sezione del Mare di Weddell perché presenta un’area di significativa risalita di nutrienti (up-welling), un luogo in cui l’acqua profonda si sposta verso la superficie. Lo strato inferiore di acqua sul fondo del mare è più caldo rispetto all’area circostante.
#5 I ricercatori hanno trovato Endurance
L’ Endurance fu visto l’ultima volta dall’equipaggio di Ernest Shackleton nel 1915 prima che si inabissasse sotto la superficie ghiacciata.
Ernest Shackleton condusse notoriamente il suo equipaggio in salvo durante un viaggio in Antartide nel 1915 in seguito alla perdita della sua nave, l’ Endurance , dopo essere stata schiacciata da un lastrone di ghiaccio. Per oltre un secolo il destino della nave è stato un mistero, ma quest’anno un determinato gruppo di esploratori ha trovato la posizione esatta del relitto . Ricercatori a bordo della SA Agulhas II hanno utilizzato due sommergibili per perlustrare il fondale marino in un’area di 150 miglia quadrate. Dopo due settimane di ricerche, hanno trovato la nave che risiedeva a 3000m sotto la superficie del Mare di Weddell.
#6 Un’eruzione mortale ha scosso Tonga
L’eruzione del vulcano Hunga Tonga è avvenuta il 14 gennaio 2022 nell’arcipelago di Tonga, nell’Oceano Pacifico. L’Hunga Tonga è un vulcano sottomarino situato a 65 km a nord di Tongatapu, l’isola principale. L’eruzione ha causato, inoltre, dei maremoti (tsunami) che si sono abbattuti su Tonga, sulle Figi, su Vanuatu e sulle isole Samoa americane, destando preoccupazione anche per le coste di Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Russia, Nordamerica (Canada, Stati Uniti e Messico) e Sudamerica (Ecuador, Perù e Cile). Due donne sono annegate in Perù dopo essere rimaste travolte da onde alte due metri, mentre negli Stati Uniti sono stati riportati casi di due pescatori feriti in California. Poiché statisticamente gli tsunami sono causati in maggior numero da terremoti che non da eruzioni vulcaniche, questi maremoti del 2022 sono pertanto una rarità considerando che episodi simili sono stati registrati meno di cento volte negli ultimi duecento anni.
Al momento questa eruzione risulta la più grande del XXI secolo.
#7 La Bretagna è invasa dai polpi
Le coste della Bretagna, regione francese che guarda sull’Atlantico, stanno subendo una vera e propria invasione del polpo comune (Octopus vulgaris). Se il polpo era discretamente presente negli anni 60, gli ultimi decenni invece hanno visto la specie divenire sempre meno presente sino all’estate dello scorso anno. Questa presenza massiccia crea degli interrogativi per il futuro degli ecosistemi e per la pesca.
Sono i pescatori del Finistere e delle isole Glenan che per il momento che ne stanno approfittando. Sebbene il polpo non sia un prodotto utilizzato dai ristorati bretoni, in molti si stanno riconvertendo, mettendo il cefalopode al centro dei menu. Venduto a circa 10 euro al Kg, i pescatori arrivano a sbarcare decine e decine di Kg al giorno per imbarcazione. In alcuni porti si arrivano a sbarcare sino a 20 tonnellate di polpi al giorno.
#8 Il pesce d’acqua dolce più grande del mondo è una pastinaca di 300 Kg
Una pastinaca gigante è stata pescata in Cambogia tra le acque del fiume Mekong. Il pesce di 300Kg è stato catturato da Koh Preah, pescatore 42enne nel Nord del paese.
Il pesce dopo essere stato misurato è stato rilasciato con un tag tra le acque del fiume. La pastinaca da 300Kg batte il record precedente, un pesce gatto da 293Kg catturato in Thailandia.
Il pesce della specie Urogymnus polylepis è conosciuto anche con il nome di Boramy che vuol dire luna piena proprio per la forma arrotondata.
“In 20 anni di ricerca, questo è il più grande pesce d’acqua dolce che abbiamo incontrato o che è stato documentato in tutto il mondo” – scrive Zeb Hogan, direttore di Wonders of the Mekong, un progetto di conservazione dei grandi pesci del Mekong.