Prima avvistato da un pescatore, poi recuperato (in parte) dai vigili del fuoco è stato infine affidato all’Arpat per analizzare i parametri biologici e genetici. Le eccezionali immagini dello squalo elefante della Meloria
Uno squalo elefante (Cetorinus maximus) di circa 8 metri è stato ritrovato impigliato in alcune reti tramaglio da un pescatore livornese, al largo delle Secche della Meloria.
L’Arpat è intervenuta con la sua squadra di sommozzatori per osservare e fare le valutazioni necessarie dell’ eccezionale ritrovamento.
Il pesce sarebbe deceduto per l’impossibilità di muoversi e quindi di ossigenare le sue branchie. Il pescatore nella mattina di lunedi passato, salpando le reti, ha sentito che qualcosa frenava il verricello ed ha dovuto abbandonare la salpata , segnalando subito l’episodio alla capitaneria di porto.
I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno trovato il pesce adagiato su un fondale di 32 metri.
E ‘il caso di ricordare che lo squalo elefante è uno squalo innocuo e che la sua presenza nei nostri mari è ormai sempre piu’ rara. Non ha denti ma è uno squalo filtratore e le sue “maestose” misure lo rendono il pesce piu’ grande di tutto il Mediterraneo.
Lo Squalo elefante può essere considerata la specie che maggiormente richiede misure di protezione. Oltre alle poche osservazioni effettuate in mare aperto, la presenza di questo squalo, è purtroppo evidenziata dalle molte catture accidentali effettuate con le reti da posta o con altri sistemi di pesca artigianale frequentemente utilizzati nelle acque costiere di molti paesi mediterranei. Per questo motivo il Cetorino è stato inserito nell’Appendice II (Specie minacciate ed in pericolo) della Convenzione di Barcellona, nell’Appendice II (Specie strettamente protette) della Convenzione di Berna e, molto recentemente (dicembre 2002), è stato finalmente inserito anche nell’Appendice II della CITES.