#LAVERALIBERTA’ è possibile!
Mai più zoo d’acqua, mai più delfini-clown. A chiederlo sono la LAV e Marevivo, con una nuova petizione che si potrà firmare in centinaia di piazze italiane, presso i tavoli LAV sabato 29 e domenica 30 marzo e il week end successivo del 5 e 6 aprile, per chiedere al Governo e al Parlamento: · una nuova legge che vieti l’importazione di delfini e di altri cetacei a fini di spettacolo · la dismissione entro tre anni dei delfinari e altre strutture simili · la creazione del primo “rifugio” per delfini. La petizione è stata presentata questa mattina a Roma, mascotte della campagna un delfino alto più di 3 metri che ha richiamato i passanti in Piazza del Popolo.
il video dei delfini liberati
Mai più delfini-clown come al delfinario di Rimini a cui proprio ieri la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro preventivo dei quattro delfini Sole, Lapo, Luna e Alfa, primo caso in Italia e in Europa. Questi delfini dunque restano sotto sequestro e non potranno tornare nel delfinario di Rimini, a conferma della fondatezza dell’ipotesi di reato di maltrattamento.
#LAVERALIBERTA’ è possibile: attraverso il progetto del primo “rifugio” per delfini, LAV e Marevivo sperano di poter reinserire questi mammiferi nel loro habitat naturale, per restituirgli la libertà purtroppo negata nei delfinari. Un progetto delicato e complesso, supportato da ragioni scientifiche oltre che etiche, infatti scienziati di fama internazionale come Naomi Rose (biologa marina specializzata nello studio di mammiferi marini, con lunga esperienza nello studio di orche e delfini in cattività. Ha pubblicato più di 30 articoli scientifici, e contribuito a vari libri specialistici. E’ membro del comitato scientifico dell’International Whaling Commission (IWC); collabora con Animal Welfare Institute, a Washington ed è Lecturer in tre Università negli Stati Uniti) confermano che delfini, balene e focene sono tra le specie meno adatte a vivere in cattività in quanto sono animali socialmente complessi (in natura vivono in gruppi anche numerosi), richiedono molto spazio (sono animali che in natura percorrono circa 100 km al giorno), hanno un loro linguaggio e una lunga aspettativa di vita, almeno in natura, che rende difficile accettare la prigionia a vita nelle vasche dei delfinari. Guarda l’intervista a Naomi Rose: http://youtu.be/vNAXHgYnQfI #LAVERALIBERTA’ è possibile: lo testimoniano Tom e Misha, due delfini tursiopi (la specie più utilizzata dai delfinari) che erano detenuti in un piccolo e fatiscente delfinario, ai quali è stata restituita la libertà in mare dopo una fase di riabilitazione durata 20 mesi (dal 2010 al maggio 2013).
Guarda le straordinarie immagini della liberazione di Tom e Misha, fornite da Born Free Foundation. Nel delfinario di Hisaronou, nell’est della Turchia, Tom e Misha erano costretti a nuotare nei loro stessi escrementi, per mancanza di adeguato filtraggio dell’acqua delle piscine. Per salvarli, sono stati coinvolti in un grande progetto di riabilitazione (in particolare per imparate a mangiare in modo autonomo, a cacciare di nuovo i pesci ed essere indipendenti dall’interazione con gli umani) e poi, finalmente, il 9 maggio del 2013 i delfini sono stati rilasciati in mare. Per altri 9 mesi i delfini saranno monitorati con una radio-trasmittente per permetterne la localizzazione; già dopo poche ore dalla loro liberazione sono stati avvistati insieme ad altri gruppi di delfini. “Ai cittadini chiediamo di non andare a visitare i delfinari, per non essere complici di questa inaccettabile prigionia, e di sostenere la nostra campagna sottoscrivendo questa petizione – dichiarano Laura Gentile (Marevivo) e Roberto Bennati (LAV) – Le nostre investigazioni confermano che in Italia i delfinari non hanno alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie, ovvero non rispettano queste caratteristiche obbligatorie per legge, facendo invece spettacolo: un inganno che i cittadini devono conoscere e a cui dobbiamo mettere fine. La denuncia di queste violazioni ha determinato un primo risultato: il sequestro del Delfinario di Rimini, emblema degli zoo d’acqua”. Inoltre, presso i tavoli LAV, il 29 e 30 marzo e il 5 e 6 aprile, sarà possibile sostenere questa campagna scegliendo le nostre tradizionali uova di Pasqua, in buonissimo cioccolato fondente del commercio equo e solidale: un dono generoso per amici e parenti e per gli animali che in questo modo ci aiuterete a salvare.
Una risposta a “#LAVERALIBERTA’ E’ POSSIBILE! MAI PIU’ ZOO D’ACQUA E DELFINI-CLOWN.”
Dovrebbe essere cosi anche per il circo. Usare animali a solo scopo di divertimento.
Tutto parte da una base (mancante) di educazione nei confronti del rispetto della natura, dell’ambiente e degli animali.
Ma davanti al denaro non c’è nulla