Era l’ultima testuggine gigante, George il Solitario, morto nel 2012 alle Galapagos. Un equipe di scienziati vorrebbe riportare in vita la specie.
“George il Solitario”, la testuggine gigante di una specie considerata estinta (Geochelone Abigdoni)potrebbe tornare a vivere grazie al DNA di alcuni esemplari “parenti stretti” della testuggine ritrovati alle Galapagos. Lo scapolo d’oro, così chiamato perchè non è mai riuscito ad accoppiarsi in natura anche se viveva a stretto contatto don due altre femmine della specie. La sua morte nel 2012 sull’isola di La Pinta fece da cassa di risonanza alla progressiva perdità di biodiversità sul nostro pianeta. GLi scienziati adesso sperano in un lasso di tempo di 5-10 anni di poter riportare in vita la specie.
Alle Galapagos erano almeno otto le specie di testuggini giganti, alcune delle quali già estinte da tempo. George era stato scoperto daun ricercatore di origine ungherese nel 1972 che lo accudì insieme ai colleghi in un centro faunistico dell’isola. Sembra che il nemico principale delle testuggini sia stato proprio l’uomo che prima le consumava durante i banchetti, poi con l’avvento del turismo la tartaruga scomparve totalmente. Le tartarughe giganti delle Galapagos possono vivere fino a 200 anni. Un capriccio del destino ha aiutato gli scienziati nell’ultimo colpo di scena scientifico che potrebbe aiutarne la sopravvivenza come specie: oltre un secolo fa, riporta oggi il New York Times, marinai scaricarono testuggini diventate superflue nel mare antistante l’isola Isabela. Allungando il collo fuori dall’acqua, molti esemplari riuscirono ad arrivare a riva dove si ricrearono un habitat incrociandosi con specie native. Nel 2008 scienziati americani guidati da James Gibbs della State University of New York a Syracuse hanno cominciato a raccogliere sangue da 1.600 testuggini lungo le pendici del vulcano Wolf. Con loro sorpresa 89 esemplari avevano geni della specie Floreana, considerata completamente estinta, mentre 17 avevano un Dna vicino a quello delle testuggini La Pinta. Un mese fa gli scienziati sono tornati nelle isole. Il piano e’ di separare le testuggini “selezionate” e poi incrociare gli animali il cui Dna e’ più vicino alle specie originarie per arrivare a ottenere testuggini con il 95 per cento del patrimonio genetico perduto: saranno gli “eredi” di George il Solitario, il cui corpo imbalsamato e’ al centro di una disputa tra governo dell’Ecuador, che lo vorrebbe esporre a Quito, e le isole, che invece ne rivendicano la proprieta’. (Ansa)