Nelle profondità marine comprese tra i tre e i quaranta metri, si estende un mondo sottomarino di fondali rocciosi, con numerose anfrattuosità esposte alle correnti e alle maree. È in questo ambiente dinamico che la bavosa africana (Parablennius pilicornis), un piccolo pesce lungo da 8 a 12 cm, trova il suo rifugio.
Questa specie di blennide presenta una distribuzione anfiatlantica, ossia è presente su entrambi i lati dell’Oceano Atlantico. Sul versante americano, si trova comunemente tra la Florida e il Brasile, mentre a est è diffusa lungo le coste africane e nel Mar Mediterraneo occidentale, con segnalazioni nel Golfo del Leone, in Spagna, Algeria e Marocco. Recentemente è stata segnalata anche nelle acque italiane. La sua presenza nel Mar Mediterraneo, una regione in cui è in corso un processo di tropicalizzazione, è un fenomeno relativamente recente e indica un’espansione significativa di questa specie tropicale in queste acque.
DESCRIZIONE
Questo affascinante pesce, dal corpo flessuoso e leggermente appiattito lateralmente, presenta sopra ogni occhio una curiosa “forchetta” composta da quattro tentacoli. Questi tentacoli, più piccoli, circondano anche l’apertura di ciascuna narice. Gli occhi sono posizionati molto in alto sulla testa.
La pinna dorsale singola, con 12 raggi spinosi e 21 raggi molli, è affiancata da una pinna anale con 2 raggi spinosi e 23 raggi molli. Le pinne pelviche, simili a bacchette, sono situate sotto la gola e fungono da supporto sul substrato. La colorazione varia, ma si caratterizza spesso per un reticolo di linee chiare a nido d’ape sulle guance.
In diversi modelli di colorazione, la bavosa africana può apparire scura con maschi riproduttori di un blu nero uniforme, oppure chiara con un colore giallo uniforme, mantenendo sempre le caratteristiche linee a nido d’ape sulle guance.
SPECIE SIMILI
In alcune livree, potrebbe essere confusa con Parablennius rouxi, ma alcune caratteristiche distintive, come la forma dei tentacoli o i disegni sul corpo, aiutano a differenziarle.
ALIMENTAZIONE
Il regime alimentare della bavosa africana è ancora poco conosciuto, ma è stata osservata mentre pulisce carapaci di granchi morti, suggerendo una possibile alimentazione necrofaga.
RIPRODUZIONE
Verso la fine della primavera e l’inizio dell’estate, i maschi riproduttori assumono una colorazione scura, allungano i loro tentacoli anteriori e stabiliscono territori esclusivi per la deposizione delle uova. Diverse femmine depositano le loro uova su un territorio comune, con il maschio che feconda le uova. Il maschio si prende cura delle uova per un periodo di incubazione che varia con la temperatura dell’acqua. Dopo l’incubazione, le larve sono planctoniche prima di raggiungere gradualmente il fondale.
BIOLOGIA
La bavosa africana è una presenza comune nei biotopi favorevoli, spesso posata sui rocce, muovendosi di frequente e facendo brevi incursioni nella colonna d’acqua.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Questo piccolo pesce, sebbene non soggetto a pesca diretta o attratto da esche, può essere catturato accidentalmente durante l’uso di reti da posta.
ORIGINE DEI NOMI
Il nome scientifico Parablennius pilicornis deriva dal latino, con “pilus-i” che significa pelo o capello e “cornu-us” che significa corno o punta, facendo riferimento alla forma dei tentacoli oculari.