Il pesce fresco mal conservato presenta alti livelli di istamina. Ecco le regole per evitare le intossicazioni
Il pesce fresco mal conservato favorisce la formazione dell‘istamina, mediatore chimico causa di una delle intossicazioni più comuni dei prodotti ittici. Spesso i sintomi da intossicazione si presentano con bruciore all’interno della bocca, diarrea, eruzioni cutanee e forti cefalee.
L’Autorià Europea per la Sicurezza Alimentare, EFSA, ha pubblicato un report sui fattori principali che possono provocare la presenza di istamina nel pesce. Ed è proprio una conservazione sbagliata a provocare la sua presenza. Il pesce una volta pescato va incontro ad un deterioramento rapido e la formazione dell’istamina avviene anch’essa rapidamente. Una volta prodotta l’istamina non può essere in alcun modo smaltita dal prodotto e spesso non è neanche riconoscibile soprattutto in prodotti ittici quali tonno, sardine e sgombri.
Istamina nel pesce fresco. Conservazione a 0°
Una rapida refrigerazione è la soluzione per evitare la sua formazione. La regolamentazione Europea 853/2004 descrive soltanto come il pesce deve essere conservato. “il pesce deve rimanere a contatto con il ghiaccio” ma spesso il ghiaccio soltanto non basta. Nelle cassette di pesce soprattutto di prodotti di piccola taglia il ghiaccio fonde e l’acqua si deposita sul fondo aumentando di temperatura. Una conservazione del pesce diretta e veloce a temperatura di 0° eviterebbe il processo di formazione di Istamina con una maggiore sicurezza per il consumatore.