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Ischia, la Stazione Zoologica Anton Dohrn per “Ocean Acidificatiufon Day”

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Si è appena concluso l’Ocean Acidification Day, giornata mondiale proclamate per l’8 giugno 2017, durante la quale numerosi istituti di ricerca hanno agito in contemporanea per prelevare campioni di acqua marina da aree di tutto il mondo per verificarne il grado di acidità. Anche in quest’occasione, la Stazione Zoologica Anton Dohrn si è posta in prima linea, in sinergia con i ricercatori dell’OGS, contribuendo attivamente all’iniziativa attraverso specifiche analisi delle acque prelevate dal mare dell’isola di Ischia. L’intento del progetto è stato quello di fissare una “istantanea” che fosse una reale e contemporanea panoramica  dello stato dei nostri mari e dei nostri oceani.
A Ischia i ricercatori, con il supporto della  Phoenicia, l’imbarcazione della SZN,  hanno potuto campionare l’acqua sia dalle zone naturalmente acidificate (vents), che da aree di controllo attorno alla costa dell’Isola Verde. Importante è ricordare che la Stazione Zoologica Anton Dohrn, in particolare presso la sua sede distaccata del Centro di Villa Dohrn-Ecologia del Benthos di Ischia, lavora da più di un decennio per studiare e capire le problematiche collegate al cambiamento climatico a mare, osservandone con attenzione il progressivo processo dell’acidificazione degli oceani. Anche per questo, il Centro di Villa Dohrn è capofila del progetto internazionale “High-CO2 Seas: Assessing the Impacts of Ocean Acidification on Marine Biodiversity and Species Adaptation” finanziato dalla Total Foundation, che vede coinvolti diversi partner internazionali in ambito marino sul problema dell’acidificazione.
Tale progetto mira a integrare tre obiettivi principali, con lo scopo di migliorare la comprensione e ampliare le conoscenze dell’impatto ambientale di uno dei fattori di cambiamento climatico in atto, l’acidificazione degli oceani. Lo studio si basa sulla possibilità di sfruttare in particolare le emissioni naturali sommerse di CO2, di origine vulcanica, dette “vents”, che provocano una naturale acidificazione delle acque marine,  siti attorno all’isola vulcanica di Ischia e che rappresentano vere e proprie “finestre su un futuro prossimo dei nostri mari”, permettendoci di sperimentare, in veri e propri laboratori naturali,  i possibili scenari futuri del cambiamento climatico.

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