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Inaugurato in Francia un “mostro” da pesca lungo 81m

Una vera e propria fabbrica del pesce é stata presentata al porto di Concarneau, in Francia venerdi scorso. La nave da pesca gigante chiamata “Scombrus“, che il colosso France Pélagique ha fatto costruire per la cattura di pesci pelagici come sgombri e sardine. France Pélagique è una filiale del gruppo olandese Cornelis Vrolijk, uno dei principali attori della pesca in Europa.

La nave da pesca lunga 81m e larga 16 é stata oggetto di grandi polemiche spinte da pescatori artigianali ed organizzazioni ambientaliste che denunciano l’ incompatibilità con lo sfruttamento delle risorse marine.

La grande imbarcazione da pesca dispone di una doppia propulsione diesel/elettrica, manovrabilità migliorata e consumi ridotti.

Le lobby della pesca industriale ?

La presentazione dell’imbarcazione ha spinto circa 150 persone tra pescatori artigianali ed ambientalisti a riunirsi per contestare gettando pesci sulla nave e sui partecipanti all’inaugurazione.

No alla pesca industriale che sta distrugggendo la pesca artigianale.

France Pélagique “fa parte delle grandi lobby della pesca industriale che difendono con fervore metodi di pesca incompatibili con il mantenimento delle risorse marine – afferma uno dei pescatori presenti -.

Tra 120 e 200 tonnellate di pesce al giorno

L’associazione Bloom denuncia – “l’industrializzazione del settore pesca é sinonimo di saccheggio dei mari, e disprezzo verso i pescatori artigianali”.

 Lo “Scombrus ” può pescare sino a 200 tonnellate di pesce al giorno, mentre una barca di di 12 metri ne pesca circa poche tonnellate all’anno”, assicura Charles Braine, Presidente di Pleine Mer.

France pelagique replica : La pesca pelagicaè estremamente regolamentata“, precisando che la nave trasporterà al massimo 120 tonnellate di pesce al giorno. “Non possiamo pescare quello che vogliamo”, ha detto, riferendosi alle quote imposte dall’Unione Europea.

Il ponte della nave

Pesce venduto in Africa e in Asia

Le navi del gruppo olandese Cornelis Vrolijk sbarcano aringhe, sgombri, sugarelli, naselli e sardine nei Paesi Bassi, pescate al largo di Irlanda, Inghilterra, Scozia e nel Golfo di Biscaglia. Il pesce viene poi venduto in Africa, Asia, Giappone ed Europa orientale.

Pesca accidentale di delfini

Un altro punto controverso sono le catture accidentali. France Pélagique garantisce che rappresentino meno dell’1% del pesce totale catturato.

Le reti a circuizione dello “Scombrus” sono accusate in particolare di essere responsabili della morte di molti delfini.

Di tanto in tanto ne vediamo uno, ma è molto raro“, assicura Denis Thomazeau, secondo capitano dello “Scombrus“. Le nuove reti dello Scombrus sono dotate di “un portello di uscita per pesci di grossa taglia”, spiega, rilevando anche l’utilizzo di dispositivi acustici, chiamati “pinger”, destinati a tenere lontani dalle reti i cetacei e altri mammiferi marini.

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