Già ieri sera, presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) di Foggia, sono iniziate le analisi necroscopiche sull’esemplare di Foca monaca (Monachus monachus) ritrovato nel brindisino e morto il 28 gennaio scorsa. Le indagini sono state effettuate dai patologi veterinari dello stesso Istituto, del CREDIMA (Centro di Referenza Nazionale per la Diagnostica dei Mammiferi Marini), del CERT (Cetacean stranding emergency response team) dell’Università di Padova e dell’IZS di Teramo, insieme al personale specializzato dell’ISPRA e della Stazione Zoologica Anton Dohrn che era intervenuto il giorno precedente.
L’esame, effettuato applicando protocolli internazionali, ha evidenziato un generale stato di debilitazione dell’animale, con compromissione del sistema immunitario, unito ad un quadro infiammatorio delle vie respiratorie. Presente anche un’importante parassitosi intestinale. Sono stati prelevati e conservati tessuti utili ad identificare l’esatta causa della morte. Gli esami, che prevedono complesse analisi di laboratorio, si concluderanno nei prossimi due mesi.
Lo scheletro e la pelliccia sono conservati temporaneamente presso l’IZS di Foggia.