Approvato dalla Commissione europea il programma nazionale da un miliardo di euro per la pesca italiana fino al 2020
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato dalla Commissione europea il programma operativo nazionale FEAMP 2014-2020.Il fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) è lo strumento di attuazione della Politica Comune della Pesca, previsto dal Regolamento Ue n. 508/2014. Il fondo, assieme a risorse nazionali, viene utilizzato per cofinanziare progetti di crescita, sviluppo e innovazione della pesca italiana. Ciascun Paese deve predisporre un programma che indichi le modalità di utilizzo delle risorse assegnate.
Le priorità del FEAMP sono la promozione della pesca e dell’acquacoltura sostenibili sotto il profilo ambientale, efficienti in termini di risorse, innovative e competitive, la promozione della politica comune della pesca, l’aumento dell’occupazione e la coesione territoriale, favorire la commercializzazione e la trasformazione, favorire l’attuazione della politica marittima integrata.
“Vogliamo mettere in azione subito – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – gli strumenti del nuovo Feamp approvato, per dare risorse e strumenti concreti ai pescatori italiani. Le risorse a disposizione sono importanti e il nostro primo obiettivo è quello di tutelare il reddito di chi vive di questa attività. Allo stesso tempo puntiamo su politiche sostenibili, per tutelare la biodiversità e l’integrità dei nostri mari. Per raggiungere l’obiettivo mettiamo in campo tutte le leve a disposizione, con un lavoro più sinergico con le Regioni per evitare lo spreco di risorse che abbiamo visto in passato”.
“Quello dell’approvazione del piano da parte della Commissione europea è un evento di estrema importanza per il settore ittico, che attendevamo da tempo e che avviene grazie ad un attenta collaborazione del Ministero con gli uffici a Bruxelles – sottolinea il Sottosegretario con delega alla pesca Giuseppe Castiglione-. Ora si dà la possibilità al nostro Paese di iniziare ad utilizzare il miliardo di euro a disposizione tra risorse comunitarie e nazionali, per promuovere il settore della pesca e dell’acquacoltura. Investiremo nell’innovazione, nell’adeguamento tecnologico, nella diversificazione delle economie locali, per promuovere l’occupazione e il ricambio generazionale e per consentire ai nostri operatori di affrontare con adeguati mezzi e organizzazioni un mercato di livello internazionale senza perdere le nostre tradizioni” .
“E’ indispensabile ora non ripetere gli errori della passata programmazione dei fondi FEP” prosegue Castiglione. “Tali errori hanno comportato ritardi nell’attuazione del precedente piano e la perdita di ingenti risorse. Attraverso una migliore sinergia tra il Governo e le Regioni si dovrà arrivare all’ottimizzazione dei risultati in tempi brevi. Contiamo di portare la pesca italiana verso migliori soluzioni reddituali, intendiamo sviluppare l’acquacoltura, la piccola pesca artigianale, la politica di sviluppo locale di tipo partecipativo con i gruppi di azione locale costiera”.
3 risposte a “In arrivo un miliardo di euro per la pesca italiana fino al 2020”
dovrebbero liquidare e accontentare tutti coloro che hanno presentato già domanda di demolizione e poi cofinanziare i progetti di crescita e sviluppo. Pensare di innovare la pesca in italia ancor prima di tutelare la biodiversità e l’integrità dei nostri mari è un grave errore. Le innovazioni “tecnologiche”? Promuovere l’occupazione e il ricambio generazionale? C’è un tempo per pescare e un tempo per asciugare le reti.
il piu grande problema è la pesca considerata sportiva,purtroppo viviamo questo paradosso
le barche da pesca professionale diminuiscono e i cosidetti dilettanti aumentano….. c’è qualcosa che non torna
posso testimoniare questo come esempio sono un pescatore professionista discendente da quattro generazioni la mia famiglia si è sempre dedicata alla pesca con le reti ad imbrocco e circuizione
anni fà ho seguito la messa in opera di un progetto a difesa della fascia entro le tre miglia dalla costa
per proteggere la fauna marina,risultato ottimo i primi anni e man mano che passavono gli anni e aumentavano i cosi detti dilettanti le seppie e i polipi che erano aumenteti hanno iniziato a diminuire
un giorno sentivo dei cosi detti dilettanti che avevano pescato chi 20 chi 30 chi 15 chili di pesce
e io con 4000metri di rete? 6/7 chili
a questo ho sperimentato di persona ,ho acquistato deglii ozuri e sono uscito,risultato? in tre ore 12 chili di seppie
a questo voglio ricordare che per un regio decreto del 1936 un (dilettante) può pescare 5 chili di pesce
ma chi li controlla? noi veniamo controllati al limite della vessazione e se sbagliamo multe e denunce penali, il dilettante? nulla. fino ad ora abbiamo asciugato troppo le nostre reti e subito passivamente le opinioni di interesse privato e non rivolto alla tutela della risorsa mare a causa di nostre rappresentanze inadeguate come la nostra classe politica da mandare a zappare
il grave errore è tollerare questa idiozia degli allevamenti intensivi in quanto sono resi idonei al consumo umano grazie alle lobby europee dei mangimi che hanno aumentato a dismisura le soglie
di tolleranza delle diossine nel corpo umano
in mare c’è risorsa sufficente per nutrire la nazione,ma purtroppo i consumatori hanno dimenticato
le specie di pesce locale e sono sempre di piu indirizzate a consumare prodotti allevati a causa di una non corretta informazione
ricambio grnerazionale ….si dimmi tu allora che speranza hanno i giovani in italia
la pesca cosi ridotta l’agricoltura che deve subire leggi che consentono l’importazione di tutto di piu dall’estero e poi fanno la finta di voler abbattere le emissioni ci co2,è tutta una farsa dai nostri fratelli agricoltori e da parte di noi pescatori ti faccio notare che molte risorse italiane a chilometro zero e emissioni di co2 zero siamo costretti a buttare i nostri prodotti e voi consumatori a pagare minimo il triplo prodotti di dubbia provenienza e con emissioni altissime di co2
con questo ti saluto e spero che verifichi cosa dici hai tutti i mezzi per verificare quanto ti ho detto
Salve Fiorillo, la invito a leggere questo lavoro che abbiamo fatto alcuni anni fa sulla pesca sportiva
http://www.ilgiornaledeimarinai.it/inchiesta-sulla-pesca-sportiva/