Il pesce regaleco, conosciuto anche come re di aringhe, è una delle creature più strane e affascinanti del mondo marino. Vive nelle profondità dell’oceano e ha un aspetto davvero unico.
Il pesce regaleco è cosmopolita, vive tra la superficie e una profondità ancora indeterminata.
È un animale di grandi dimensioni, in grado di raggiungere una lunghezza di oltre 10 metri e un peso di circa 250 kg. Il suo aspetto è caratterizzato da una testa con una cresta di raggi, denti aguzzi, occhi piccoli e un corpo nastriforme. Si caratterizza anche per una pinna dorsale che percorre tutto il suo corpo.
Il regaleco depone le uova da luglio a dicembre. Le uova hanno un diametro di 2,5 mm. Le uova e gli avannotti fanno parte del plancton e vivono vicino alla superficie durante questa stagione. I giovani hanno un aspetto molto diverso dagli adulti. Una volta adulto è un pesce solitario.
È un animale piuttosto pacifico nonostante i lineamenti spaventosi: occhi sporgenti, pinna dorsale rossa e lucente. Nuota o sta fermo sia orizzontalmente che verticalmente, il corpo spesso dritto dove ondeggia solo la pinna dorsale.
A causa della sua natura elusiva e della sua bellezza inquietante, il pesce regaleco è diventato una figura leggendaria nelle storie e nella cultura popolare. È stato descritto come un mostro marino, una creatura mitologica e un simbolo di potere e di mistero.
R. glesne è stato descritto da Peter Ascanius nel 1772 . Il suo nome vernacolare “regaleco” deriva dal suo nome scientifico Regalecus , a sua volta derivato dal latino ” regalis “, che significa “reale”. L’epiteto specifico ‘ glesnes ‘ deriva da ‘Glesnaes’, il nome di una fattoria a Glesvær (non lontano dalla seconda città più grande della Norvegia, Bergen ), dove è stato trovato l’ esemplare tipo.
Il suo soprannome “Re delle Aringhe” deriva dal fatto che i pescatori lo osservavano vicino ai banchi di aringhe di cui si nutre, e dai raggi anteriori della pinna dorsale che ricordano una corona.
L’esistenza del regaleco ha alimentato molte leggende marine riguardanti il serpente marino .
I serpenti marini sono creature che esistono in molte civiltà, che vanno dal folklore nordico, in particolare islandese e norvegese ( Jörmungandr , il serpente che circonda il mondo), al Giappone, messaggero del Drago, dio dei mari.
A partire dal 1500 , alcuni viaggiatori nordici raccontavano avventure straordinarie, con serpenti giganti. Dopo aver letto alcune testimonianze, le descrizioni sono simili: una criniera di alghe, pelle marrone scuro o nera, lunga fino a sessanta metri. Altre descrizioni danno una testa di cavallo.
Nel gennaio 1656, dopo uno spiaggiamento tra le coste della Norvegia si ha la descrizione di un serpente gigante: “Lo abbiamo visto avanzare come il lungo albero di una nave, abbattendo tutto ciò che incontrava, anche alberi e capanne. I suoi fischi, o meglio i suoi ululati, facevano venire i brividi lungo la schiena a tutti coloro che li udivano. La sua testa era grande come un barile e il suo corpo, scolpito in proporzione, si ergeva sopra le onde a un’altezza considerevole. »
Questo terribile mostro divora ogni cosa sul suo cammino, umani, squali, delfini, e affonda persino navi .
A Taiwan ha il soprannome di “pesce terremoto” (地震魚dizhenyu ) perché le poche volte che i pescatori lo hanno scoperto, è stato poco dopo un terremoto con epicentro in mare. ma la possibile relazione tra questi due eventi non è ancora stata oggetto di ricerca scientifica.
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Il mistero del regaleco (pesce remo). In Giappone i suoi avvistamenti sono associati all’arrivo di terremoti. Gli scienziati pensano invece alle maree rosse. Il perché è ancora un mistero.
Il Regaleco conosciuto come re di aringhe, pesce remo o oarfish in Inglese, potrebbe essere la risposta ai mostri marini che nella storia sono stati cantati e raccontati con timore e paura. Un pesce che può raggiungere anche gli 11 metri (da quello che sappiamo) avvistato in alto mare ma anche su fondali bassi dove sempre più spesso bagnanti e turisti riescono a fotografarlo. Il regaleco (Regalecus glesne) è un pesce innocuo e vive normalmente ad una profondità intorno ai 200 metri. Purtroppo, di loro si sa ancora molto poco ed i continui spiaggiamenti permettono sempre di aggiungere un tassello sulla biologia di questo pesce. Il regaleco è stato descritto per la prima nel 1772 da Peter Ascanius e se fino a poco tempo le uniche notizie del regaleco venivano dagli esemplari conservati nei musei un team di scienziati sta cercando di ricreare la mappa genetica di questo strano pesce. La loro presenza sotto-costa è comunque un evento raro. Dal 1700 non sono stati segnalati più di 500 pesci regaleco in particolare in Australia, Usa, Messico, Costa Rica e Giappone.
Con il suo corpo serpentino, il regaleco è una meraviglia della natura. La sua caratteristica più distintiva è la lunga pinna dorsale che si estende lungo tutto il corpo, conferendogli un aspetto maestoso e unico. Questo pesce abissale appartiene alla famiglia Regalecidae, e la sua presenza nelle acque profonde rappresenta una sfida affascinante per gli studiosi.
La distribuzione geografica del regaleco è vasta, e si può trovarlo in varie parti dell’oceano, principalmente nelle zone più remote e profonde. La sua adattabilità a un ambiente così inospitale testimonia la sua incredibile sopravvivenza e capacità di adattamento evolutivo.
Il comportamento del regaleco è avvolto nel mistero. Si sa che è un abile cacciatore, ma i dettagli precisi delle sue modalità di caccia e dei suoi schemi di migrazione sono ancora poco chiari. Le profondità oscure e remote in cui vive rendono difficile l’osservazione diretta di questo maestoso animale, alimentando così il fascino e la curiosità degli studiosi.
Dal punto di vista ecologico, il regaleco svolge un ruolo unico nell’ecosistema oceanico delle profondità. Le sue interazioni con altri organismi marini, le prede che predilige e i suoi potenziali predatori sono ancora oggetto di studio.
Le osservazioni e gli studi dedicati al regaleco sono limitati, data la difficoltà di raggiungere le profondità marine in cui si trova. Tuttavia, le rare registrazioni e le immagini catturate forniscono uno sguardo affascinante su questo affascinante abitante degli abissi.
La conservazione del regaleco è una questione importante, considerando la crescente minaccia che l’ambiente marino affronta a causa delle attività umane. La protezione delle aree marine profonde diventa cruciale per garantire la sopravvivenza di creature uniche come il regaleco.
Terremoto imminente?
Ancora le cause degli spiaggiamenti del regaleco sono da scoprire, le teorie sulle possibili cause sono tempeste in mare, accoppiamento, fame o qualche malattia. In Giappone la presenza di questa pesce è foriera di terremoti ma in relazione agli avvistamenti in California ed i terremoti non vi è alcuna relazione. Escludendo quindi i terremoti un’altra ipotesi potrebbe essere quella delle fioriture algali abbondanti (red bloom) o possibilmente una combinazione di tutte queste cause.
Curiosità sul regaleco
Nelle leggende della mitologia greca e romana, si fa menzione di un mostruoso abitante marino noto come pistrice. Questa creatura spaventosa è descritta con una lunga coda serpentiforme e compare spesso nei cortei di Nettuno, il dio del mare. Tracce di questa misteriosa figura marina sono rintracciabili nelle antiche mappe nautiche, dall’epoca greca fino al Rinascimento.
Il re di aringhe, protagonista di una leggenda legata alla basilica di Aquileia e ispiratore di molte credenze, è rappresentato nei mosaici in relazione alla storia di Giona. La sua figura assume un ruolo significativo, contribuendo alla ricca tapestry mitologica.
Nella cultura tradizionale giapponese, l’avvistamento del re di aringhe vicino alle coste è considerato un presagio inquietante, anticipando l’arrivo imminente di un terremoto o di un tsunami. Questa credenza riflette l’interessante connessione tra la natura e le leggende locali.
Curiosamente, il mondo dei videogiochi ha tratto ispirazione da queste creature mitologiche. Pokémon come Milotic e Gyarados sembrano essere influenzati dalla figura del re di aringhe, aggiungendo un tocco fantastico alla loro creazione.
Nel videogioco arcade “The Ocean Hunter”, i miniboss Naga, Vritra e Kaliya emergono come Regalechi di dimensioni straordinariamente grandi, portando la leggenda marina nel mondo del gioco.
Infine, nel videogioco di sopravvivenza “Subnautica”, il Reaper Leviathan, una creatura ostile di notevoli dimensioni, potrebbe trarre ispirazione dal re di aringhe, specialmente per quanto riguarda la sua palette di colori unica. Questi adattamenti moderni conferiscono nuova vita a antiche leggende, integrandole nel mondo virtuale con creatività e immaginazione.