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Il pesce orologio – Hoplostethus mediterraneus

Il pesce orologio, conosciuto anche come pesce specchio, è un pesce che vive a grandi profondità. Un pesce scarto della pesca a strascico, con scarso interesse economico ma con grandi qualità sia nutrizionali che per la cucina.

Il pesce orologio, dal nome scientifico di Hoplostethus mediterraneus, appartiene alla famiglia Trachichthyidae. E’ diffuso particolarmente in Mediterraneo, nel Canale di Sicilia, in acque profonde tra 1 300 ed i 600 metri anche se lo si puo’ ritrovare sino a 1000 metri di profondità

Il pesce orologio o pesce specchio ha gli occhio molto grandi cosi come la bocca. La testa è ricoperta da filamenti che formano una sorta di cresta. Il pesce orologio è un pesce appiattito lateralmente, ha grandi squame  grandi pinne pettorali e ventrali. Il pesce orologio è un pesce di piccole dimensioni, non supera infatti i  30 cm di lunghezza da adulto. 

L’alimentazione del pesce orologio

Questo pesce si nutre tipicamente di piccoli crostacei che trova sui fondi sabbiosi dove si riunisce in grandi banchi con altri esemplari della stessa specie.

La pesca del pesce orologio

E’ preda tipica della pesca a strascico. Pesce semi-abissale, il pesce orologio viene catturato durante le battute di pesca a strascico per la cattura del gamberetto rosa o del gambero rosso. Gli esemplari catturati fanno parte delle specie accessorie, cioè catture con nessun interesse economico che vengono rigettate in mare dopo la cattura.

Il pesce orologio, una risorsa non sfruttata

Il pesce orologio non gode di un bell’aspetto, anzi. Ma si tratta di un pesce che possiede carni gustose e tenere come altri pesci che vivono in profondità. Il pesce orologio/pesce specchio è un pesce magro, una sola porzione contiene meno di 8 grammi di grassi. Ricco in proteine, il pesce specchio, Hoplostethus mediterraneus fornisce anche un basso contenuto in sodio.

Ad oggi il pesce orologio-pesce specchio, non ha nessun interesse economico. Non lo troverete sui banchi dei mercati, non lo troverete probabilmente neanche a bordo dei pescherecci dato che viene rigettato in mare dopo aver vuotato il sacco dello strascico e fatta la selezione. Ma, questo piccolo pesce potrebbe aiutare a salvare la pesca ed il mercato del prodotto ittico italiano. Un suo utilizzo in cucina infatti potrebbe ridurre la cattura di specie piu’ rinomate ma con stock ittici in difficoltà.

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