Lo squalo capopiatto conosciuto anche con il nome di notidano grigio. Uno degli squali più comuni  in Mediterraneo spesso vittima dei palamiti di fondo e delle reti a strascico.

Il corpo del capopiatto (Hexanchus griseus) è allungato e robusto, si rastrema verso la coda; dopo le pinne ventrali è molto compresso. La testa dello squalo notidano è schiacciata e il muso è corto e largo con profilo arrotondato. L’occhio è grande e ovale. La pelle è ricoperta di denticoli dermici a tre punte, con una carena centrale sviluppata e con altre due laterali più basse.
La colorazione predominante dello squalo capopiatto è grigia, che si scurisce sul dorso e si schiarisce sui fianchi e sul ventre. Caratteristica è la striscia chiara lungo la linea laterale. Gli occhi hanno l’iride verde-glauca. E’ una specie solitaria, pigra e lenta nel nuoto; frequenta fondali tra 100 e i 2000 metri. Spesso si avvicina alla superficie e alla costa in profondità  tra 10 e 20  metri. Le femmine partoriscono da ottobre a maggio fino a 100 figli  di 40- 60 cm.

Il capopiatto di nutre di pesci e di crostacei, a volte di suoi consimili anche morti. Preda dei palamiti di fondo e delle reti a strascico. La dimensione arriva ai 5 metri e 7 quintali di peso. Le femmine sono sempre più grandi dei maschi. Lo squalo Capopiatto é comune  sul versante occidentale dell’Italia, più raro invece in Adriatico.

Marcello Guadagnino

Web Editor : Marcello Guadagnino, biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

Lascia un commento