I granchi del cocco della specie Birgus latro sono cosi grandi e pesanti che non possono entrare in acqua, ne tantomeno nuotare. Ma le femmine devono comunque sfidare le maree per deporre le uova. Una mossa sbagliata e rimarrebbero uccise.
E’ incredibile vedere con che agilità un granchio gigante salga sulle palme per raccogliere i cocchi di cui si nutre. La mancanza di mammiferi di grossa taglia ha permesso a questa specie di aumentare la propria dimensione e conquistare l’ambiente costiero di poche isole tra l’oceano Indiano e l’oceano Pacifico. Ad oggi è il più grande artropode vivente, può raggiungere largamente il metro di lunghezza e pesare sino a 20 Kg anche se la taglia standard è 50 cm per 4 Kg. Il granchio più grande del mondo sembra non avere rivali ma le femmine invece rischiano la vita ad ogni deposizione di uova.
Il granchio più grande del mondo
Questi animali, non essendo dei nuotatori e non potendo respirare sott’acqua, evitano il mare per buona parte della loro vita, ma la deposizione delle uova deve invece avvenire in mare. Dunque è la marea a comandare la deposizione delle uova. La femmina ovigera dunque aspetta la bassa marea per entrare in acqua e rilasciare le uova, che sono in grado di respirare sott’acqua sino a quando lasceranno l’oceano.
Questo granchio viene talvolta chiamato “granchio ladro” (in inglese robber crab) o “ladro delle palme” (in tedesco Palmendieb), perché alcuni granchi del cocco rubano oggetti luccicanti come padelle e argenteria da case e tende. È anche noto come terrestrial hermit crab (“paguro terrestre”), a causa dell’uso di conchiglie da parte dei giovani individui (tuttavia il termine paguro terrestre si applica anche ad altri paguri terrestri, come per esempio il paguro terrestre australiano Coenobita variabilis). Il granchio del cocco ha differenti nomi locali, come, ad esempio, ayuyu a Guam, unga o kaveu.