Oggi sempre più droni sono utilizzati per riprendere immagini, fare foto, monitorare ma anche per studiare l’ambiente. Sembra pero’ che i delfini provino un certo fastidio per questi piccoli oggetti volanti.
Un team di scienziati della Southern Cross University in Australia ha studiato come i delfini rispondono ai droni. Per tre anni, i ricercatori hanno pilotato un drone sulle acque costiere del Nuovo galles del Sud. I ricercatori hanno notato che ogni volta che il drone scendeva di quota sino a pochi metri dalla superficie del mare, i delfini scappavano immergendosi in profondità. La paura portava i delfini a sbattere diverse volte la coda sull’acqua ed a capovolgersi a pancia in su.
I delfini rispondevano in questa maniera specialmente se in gruppo. Gli esemplari solitari invece non avevano paura dei droni.
Un aiuto per lo studio di questi cetacei
Le popolazioni di delfini diminuiscono in tutto il mondo come vittime dell’inquinamento e dei danni collaterali dell’industria della pesca. I governi e le agenzie di protezione utilizzano oggi i droni come mezzo di monitoraggio.
Gli scienziati hanno avuto una risposta. Hanno osservato che i droni che volano a più di 30 metri sopra l’acqua non innescano cambiamenti comportamentali nei delfini. Per monitorare e non disturbare i delfini ed anche le foche sembra che l’altezza minima sia dunque di 30 metri.
I droni hanno vantaggi rispetto ad altri metodi di osservazione come le imbarcazioni. Sono spesso più economici da utilizzare e consentono anche di studiare i delfini senza disturbarli, purché volino ad almeno 30 metri sopra l’acqua.
Questo studio può aiutare a definire le normative sul funzionamento dei droni e proteggere le popolazioni di delfini dagli stess esterni.