1 puntata – IL FEUILLETON – cadenza settimanale – autore Stefano Duranti Poccetti
PARTENZA
Ed ecco che finalmente era arrivato il momento. Avevo meditato profondamente questa scelta e alla fine, dopo mesi di riflessioni, si stava per concretizzare. Il mio nome è Xavier Montrand e vengo dal quartiere Félix-Pyat di Marsiglia.
No, non vi fate ingannare dalle tante storie che si racconta e che dipingono la periferia della città come una delle più pericolose al mondo. Venite a visitarla e vi renderete conto che troverete solo tanta solidarietà e umanità. Ma non è questo il punto. Il fatto è che volevo cambiare vita. Non so perché, ma da un certo momento in poi ho cominciato ad avvertire tante farfalle nello stomaco che hanno dato origine a una inquietante ansia. Lì ho capito che ci voleva uno stravolgimento, un’avventura che mi facesse cambiare rotta.
Ed ecco che finalmente ero qui, al porto di Marsiglia, pronto a partire per Shanghai. Per Shanghai, sì, me ne andavo in Cina, in un Paese nuovo e in fermento. Un tempo il nuovo sarebbe stata New York e quante persone si sono imbarcate nell’attesa di vedere la Statua della Libertà. Ma il mondo è cambiato, non è più quello di una volta, mutano le mete e cambiano i sogni. E io vedo nella Cina un Paese in crescita, sia dal punto di vista economico che culturale, là dove potrò realizzare tanti progetti. Di quali progetti parlo? A dire il vero non lo so, so soltanto che devo vivere giorno per giorno e scoprire sempre più zone di me e del mondo.

Ammiro il mare dinanzi a me. I fiotti ondulano su questa magnifica e infinita distesa che non ha fine per l’occhio umano. In realtà, per quanto essa ci possa parere eterna e senza confini, i confini esistono e per noi sono come pianeti lontani. Oggi mi sento come quell’Edmond Dantès in attesa del vascello Faraone.
L’aspetta nel porto di Marsiglia, in questo stesso posto, ma secoli fa. Le navi erano di legno e il vento l’unico motore. Ma oggi, come allora, qui a Marsiglia, solo a Marsiglia, ancora vede i ragazzini seminudi che si gettano nelle grandi fonti in un connubio di emozione e allegria. Mia amata Marsiglia, metropoli incontaminata e poetica, mi mancherai e ti prometto che tornerò. Non so se diventerò un Conte di Montecristo, non so se realizzerò quei sogni che ancora devo scoprire, ma ti prometto che tornerò. Non so quando, ma tornerò.
Ma ecco che finalmente comincio a scorgere la nave in cui da lì a poco m’imbarcherò. Si tratta di un’imbarcazione veramente particolare. È infatti una vecchia nave da crociera, adibita oggi a mercantile.
Sicché unisce un’antica eleganza ormai sbiadita alla presenza di centinaia di container multicolori. Per un viaggio straordinario come quello che stavo per intraprendere non poteva che essere straordinaria anche l’imbarcazione, che si presentava con la sua aura spettrale, mezza sbiadita, eppure imponente e solenne. Chissà quante volte aveva cambiato nome. Ora sullo scafo appariva la gigantesca scritta “GIOCONDA”, che non poteva che rivelarsi ai miei occhi quale denominazione lieta e magica.
Sicuramente il termine mi riportava con la mente a un qualcosa di gioioso. E poi come non faceva a venirmi in mente il più famoso dipinto della storia dell’Arte? Solo una volta avevo avuto modo d’ammirare il capolavoro di Leonardo e questo era avvenuto durante una gita scolastica. Ci avevano portato a Parigi e tra le tante escursioni non poteva mancare quella al Louvre.
Peccato che ci fosse così tanta gente da non riuscire a godersi la contemplazione di quella eccezionale opera. Mi erano rimasti impressi quegli occhi misteriosi e quel sorriso allo stesso tempo misterioso e malizioso. Cosa voleva nascondere quella donna? Non ci sono mai arrivati gli studiosi e di certo non ci arriverò io.
Quella nave era veramente speciale, non so se ne esistano altre così nel mondo. Come detto, fungeva sia da nave da crociera che da cargo, tanto è vero che era in grado di ospitare centinaia e centinaia di passeggeri, quando di norma le navi commerciali possono ospitarne soltanto in misura ridotta. Oltre a fungere da nave turistica, con tanto di piscine, ristoranti, sale divertimenti al suo interno, era in grado di adempiere alle sue funzioni professionali.
Avevo vissuto tutta la vita a Marsiglia, dove è presente uno dei più grandi porti d’Europa, ma un transatlantico così, no, non mi era mai capitato di vederlo. Questo fomentava certamente la mia curiosità e già cominciavo a lasciare i mesti ricordi a favore della proiezione nella nuova avventura, di cui quella nave sarebbe stata una dei tasselli fondamentali.
I miei bagagli erano già stati caricati. Mi trovavo sul pontile in attesa dell’ingresso sulla nave. C’era molta fila e vedevo persone scomparire una ad una all’interno dopo avere mostrato il biglietto. In quel frangente furono innumerevoli i pensieri che mi ronzarono nella testa. Mi voltavo e vedevo quella Marsiglia, la mia Marsiglia, che non sapevo quando avrei rivista.
Dentro di me la salutavo, come avrei potuto salutare una donna amata. Nella mia immaginazione sfilavano scene di vita. Erano flash che apparivano e scomparivano in modo improvviso. Erano ricordi d’infanzia che si presentavano dinanzi a me con la stessa forza soprannaturale della visione. In quell’istante sogno e realtà combaciavano, diventando una cosa sola. Così si sposavano insieme passato, presente e futuro. Già, era il preambolo al cambiamento pronto a venire. Una parte di me rideva, l’altra piangeva, mi coloravo così allo stesso tempo delle stesse cromie delle maschere tragiche e comiche.
Ero ancora immerso nel mio mondo interiore, ormai mare in piena tempesta, quando mi svegliai repentinamente da questo temporaneo appannamento. Avevo seguito la fila per inerzia, camminando in modo automatico.
Mi resi conto che davanti a me c’era soltanto un passeggero. Entrò. Finalmente era giunto il mio turno. Ad attendermi all’entrata c’era una ragazza piacente e sorridente. Una volta mostrato il biglietto, finalmente fui dentro alla Gioconda. Da ora in avanti, accaddero cose a cui di certo non crederete. Eppure sono successe e sta a voi decidere se leggere la mia vicenda come reale o soltanto in quanto frutto di una sfrenata fantasia.
Di Stefano Duranti Poccetti

Gioconda, la Nave dei Sogni è una storia onirica, che racconta un avventuroso viaggio per mare che inizia a Marsiglia e finisce a Shanghai, dove la realtà si confonde con la fantasia, con il protagonista Xavier che si ritrova in una nave magica, piena di sorprese, di misteri, con personalità originali ed eccentriche. È così che quella che dovrebbe essere una semplice traversata si trasforma in una crociera impensabile e visionaria, in un viaggio che diventa sinonimo di crescita caratteriale e spirituale.
Fine prima puntata