La blue economy rappresenta un’evoluzione della green economy, una rivoluzione sostenibile che ha come obiettivo la salvaguardia e la tutela degli ecosistemi marini in un’ottica di sostenibilità
Cos’è e come funziona la blue economy
Oceani, laghi, mari e fiumi rappresentano un patrimonio straordinario per l’intera umanità. Purtroppo però, l’azione dell’uomo sta distruggendo questi ecosistemi importantissimi.
Per questo è necessario abbracciare nuovi modelli innovativi di business, basati sul recupero e la reimmissione di materie prime e scarti nel circuito produttivo.
Questo nuovo modello economico si chiama “Blue Economy”, concetto coniato per la prima volta dall’economista belga Gunter Pauli. Pauli illustrò la sua teoria partendo da un concetto molto semplice, che si ispira alla biomimesi, ovvero lo studio del funzionamento della natura, dove nulla è sprecato e tutto viene riutilizzato in un processo che trasforma i rifiuti in materie prime. In che modo? Da un lato trovando nuove tecniche di produzione e dall’altro migliorando quelle già esistenti.
La Blue Economy incarna dunque un modello di business sostenibile, ovvero capace di generare un impatto positivo e a lungo termine soprattutto sulla salute dei nostri oceani. Più in generale, comprende tutte le attività economiche che hanno a che fare con il mare, le coste e i fondali, quali ad esempio la pesca e il trasporto marittimo, puntando a rivoluzionarle.
Dalla green economy alla blue economy
La Blue Economy propone nuove soluzioni per le attività legate agli oceani: la pesca, l’acquacoltura, l’industria della trasformazione alimentare, la cantieristica e i servizi connessi alla nautica da diporto, il turismo costiero e le attività estrattive.
La comune radice ambientalista potrebbe indurre a confondere la blue economy con la green economy. In realtà, la prima rappresenta un’evoluzione della seconda: mentre la green economy chiede alle imprese di investire risorse nella riduzione dell’impatto ambientale, la blue economy intende eliminare del tutto le emissioni dannose per il pianeta, rivoluzionando i sistemi di produzione.
La green economy prevede una riduzione dei materiali inquinanti e un impiego di maggiori risorse da parte delle aziende.
L’economia blu invece punta a produrre zero rifiuti pericolosi per il nostro pianeta e a creare maggiori profitti, utilizzando un minore investimento di capitali. Un approccio che mira a favorire la crescita economica ma con un minore impiego di capitali. Il tutto grazie alle innovazioni tecnologiche e alla trasformazione di sostanze precedentemente sprecate in merce redditizia.
L’obiettivo della blue economy non è quindi quello di investire di più nella tutela dell’ambiente ma, grazie alle innovazioni in tutti i settori dell’economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore.
La sostenibilità e il rispetto per l’ambiente passano anche attraverso scelte di vita quotidiane che possiamo fare anche all’interno della nostra abitazione. Ad esempio possiamo preferire un’offerta luce e gas di fornitori che sfruttano le energie rinnovabili. Cambiare fornitura alle utenze domestiche è molto semplice e gratuito, particolarmente indicato quando stiamo traslocando. Se stiamo per trasferirci in una nuova abitazione dove il contatore è presente ma disattivato, dovremo contattare il fornitore e procedere con un subentro delle utenze. Se stiamo pensando invece a una nuova connessione internet domestica veloce, dovremo prima verificare la copertura fibra presso la nostra abitazione contattando gli operatori per un sopralluogo da parte dei tecnici per la verifica dell’idoneità dell’attivazione del servizio.