Stiamo parlando di tutti gli organsimi marini che vivono nella colonna d’acqua e che nuotano attivamente, infatti il termine necton, dal greco νη ́χω vuol dire esattamente “nuotare”.
Fanno parte del necton dunque tutti gli organismi marini attivi nuotatori come pesci (squali, pesci spada e tutti gli altri pesci pelagici), ma anche le tartarughe marine ed i cetacei. Si tende anche ad aggregare al necton anche uccelli marini come i pinguini. Alcuni molluschi possono essere inclusi tra gli organismi nectonici, come alcuni calamari.
Il termine necton è stato proposto da Ernst Haeckel nel 1890 per indicare tutti gli organismi nuotatori che si nutrono di plancotn o di altri consumatori primari.

Una morfologia comune
La maggior parte dei pesci nectonici hanno sviluppato adattamenti evolutivi per vivere ed affrontare al meglio la colonna d’acqua dove correnti, vento e temperature mettono a dura prova la vita in mare.
Gli squali nectonici ad esempio hanno sviluppato un corpo allungato, per nuotare più veloce la pelle degli squali detta zigrino si è modificata, la struttura “cattura” delle bolle d’acqua diminuendo l’attrito e permettendo agli squali di nuotare più velocemente.
I cetacei hanno la pelle liscia, costituita da un epitelio a più strati, spessa da 10 a 20 volte quella dei mammiferi terrestri. Alcuni cetacei sono capaci di nuotare velocemente come delfini ed orche, altri come le grandi balene sono capaci di gradi spostamenti e migrazioni di migliaia di km.

Il blu, il colore del necton
Se dovessimo assegnare un colore agli organismi del necton è sicuramente il blu. Questa affermazione non è comunque vera per tutti gli organismi, vale solamente per alcuni pesci. Pesante ad esempio allo squalo bianco, uno dei protagonisti del necton. Grande pelagico lo squalo bianco prende questo nome per il colore del ventre chiaro, quando il resto del corpo è invece grigio con sfumature bluastre. Adesso pensate ad una tartaruga che nuota in superficie. La tartaruga difficilmente noterà il dorso dello squalo posto alcuni di metri sotto di lei. In questa maniera lo squalo si mimetizza con il colore scuro delle acque, rimanendo in contatto con la preda e pronto a sferrare un attacco letale. Al contrario se lo squalo si trova in superficie, sarà difficile notarlo, i raggi solari che entrano in acqua tendono ad azzerare i colori. Visto dal basso verso l’alto il ventre dello squalo sarà praticamente invisibile.

I grandi banchi nectonici
Molte specie appartenenti al necton si raggruppano in banchi nuotando in maniera compatta ed ordinata. E’ il caso ad esempio delle sardine e barracuda .
I gruppi del Necton
Gli organismi nectonici vengono suddivisi e raggruppati in categorie a seconda della profondità in cui passano la maggior parte del loro tempo.
- Epinecton: vi fanno parte tutti gli organismi che vivono da 0 a 200 metri di profondità, la dove ancora vi è un po di luce.
- Mesonecton: Tutti gli organismi nectonici che vivono tra i 200 ed i 600 metri di profondità. Come ad esempio il ragaleco o il pesce specchio.
- Batinecton: da 600 a 4000 metri di profondità. Si trovano qui tantissime specie di pesci abissali.
- Abissonecton: siamo oltre i 4000 metri di profondità. Qui le specie marine sono sempre meno presenti.
Prede o predatori
Se la maggior parte dei appartenenti al necton sono predatori, non dobbiamo dimenticare che alcuni cetacei come le balene, o ancora lo squalo balena e lo squalo elefante sono organismi filtratori che si nutrono di plancton.