Nei giorni scorsi si è conclusa, nelle acque antistanti Terracina, una delicata operazione di riqualificazione dei fondali marini e di vigilanza sui reperti archeologici sommersi. A condurla, gli uomini del 2° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Napoli, coadiuvati dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo.I subacquei, durante le immersioni effettuate, hanno riportato a nuova luce il “relitto delle tegole” – una nave romana risalente al 1° sec. d.C. – rimuovendo rifiuti e Reti Fantasma.Queste ultime sono reti disperse o abbandonate sui fondali marini, che rappresentano una vera e propria emergenza ambientale, perché disperdono le micro-particelle sintetiche delle quali sono composte, costituendo veri e propri “muri della morte”, nei quali rimangono intrappolati molti pesci – anche di specie ittiche protette, rappresentando altresì un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti.
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A Terracina portato alla luce il “relitto delle tegole” dalla Guardia Costiera
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