I cavallucci marini sono dei piccoli pesci dalla forma bizzarra. Il loro profilo infatti ricorda quello di un cavallo. Il loro nome deriva, secondo il naturalista Buffon, proprio dalla somiglianza con quella di un equino.
“Tal somiglianza non ha luogo che dopo la morte, perché allora si china la testa, si rotola la coda. Ma, quando è vivo egli ha come gli altri pesci una retta direzione.”
Sono conosciuti anche con il nome di ippocampo (dalla testa grossa). Sono pesci che abitano lagune e zone costiere, Appartenenti alla famiglia dei signatidi i cavallucci marini come i pesci ago, possiedono una vera e propria corazza ossea, ideale per rendersi inappetibili davanti ai predatori.
Diversamente dagli altri pesci la cui struttura dei cavallucci marini è incentrata su di un asse orizzontale, i cavallucci marini hanno un asse orizzontale che gli conferisce una struttura eretta.
#1 Un serbatoio di gas
I cavallucci marini hanno una vescica natatoria che funziona da serbatoio di ossigeno e gas per permettere al pesce di galleggiare e controllare la posizione nella colonna d’acqua.
#2 Un papà che partorisce
La femmina depone le uova ma è il maschio ad incubarle nel proprio ventre. La schiusa delle uova avviene appunto nel ventre del maschio che espelle i piccoli grazie a delle vere e proprie contrazioni addominali
#3 degli animali divini
I cavallucci marini erano ritenuti dai popoli antichi come animali divini.
#4 Quasi invisibili
I più piccoli cavallucci marini sono i cavallucci pigmei la cui dimensione non supera i 2 cm di lunghezza.
#5 fedeli per sempre
La fedeltà di questi pesci è stata provata da ricercatori di Melbourne, che hanno osservato numerosissime coppie (50) nelle quali non hanno riscontrato nemmeno un tradimento. Solo in caso di morte di un esemplare si sono osservate sostituzioni di partner.
#6 Il business dei cavallucci marini
in Asia ed in particolare in Cina dove sono utilizzati nella medicina tradizionale. Per questo motivo quasi 40 milioni di cavallucci marini muoiono ogni anno per soddisfare la richiesta degli esseri umani.
#7 Andiamo a Londra
Tra le acque del fiume di Tamigi che bagna la città di Londra sono state scoperte delle colonie di cavallucci marini camusi.
#8 Una fame da «cavallucci »
il cavalluccio non smette mai di aspirare il suo cibo e può arrivare a consumare più di 3,000 gamberetti al giorno